Home Politica scolastica Il cardinale Scola: “Istituire una festa islamica in tutte le scuole”

Il cardinale Scola: “Istituire una festa islamica in tutte le scuole”

CONDIVIDI

Una festa musulmana da celebrare nelle scuole milanesi: la proposta viene dall’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, a conclusione di un ragionamento che partiva dal “meticciato” – tanto caro al cardinale – e arrivava alla presenza di “almeno un 20 per cento di alunni stranieri nelle nostre classi”. Un dato che Scola ha tirato fuori nel dialogo con il giornalista Ganni Riotta, all’Istituto dei ciechi, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

“Una società plurale deve essere il più possibile inclusiva, ma non può rinunciare al simbolo se no perde forza comunicativa”, ha spiegato Scola. “Critico la laicità alla francese: non è pensabile creare uno spazio di neutralità, in cui tutti facciano un passo indietro sul tema delle religioni. Piuttosto, ciascuno si narri e si lasci narrare. Se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere qualcuna delle loro feste ed inserirle nella dimensione pubblica: spiegare, non vietare”.

 

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

{loadposition bonus}

 

Il cardinale ha ribadito il suo sì alla costruzione di una moschea cittadina, purché “sia rispettosa delle forme e presenze architettoniche già presenti in città” e trasparente nelle modalità comunicative, nella gestione, nelle gerarchie interne e nei collegamenti esterni. Sui profughi, poi, una proposta forte: “In Europa serve un Piano Mashall per fronteggiare l’accoglienza, come ho letto nelle affermazioni del ministro delle finanze tedesco Schäuble”.

Il cardinale infine ha invitato il governo a “tenere conto di quello che la società civile chiede con una presenza in piazza legittima e doverosa”. Plauso dunque ai cattolici che manifestano per “proporre la propria visione delle cose su questioni tanto delicate che possono comportare conseguenze antropologiche e sociali molto gravi”, ha detto riferendosi al ddl Cirinnà.