
Nella cultura didattico-formativa del nostro Paese immancabile è uno sguardo attento alla “blue education”, una riflessione e sensibilizzazione sul valore di una risorsa naturale ed economica dal valore inestimabile: il mare, ecosistema complesso e ambiente educativo dalle molteplici potenzialità, abbraccio di bellezza, memoria e tradizioni che ne sugellano il profondo e inscindibile legame con la terra. Il MIM vi rivolge particolare attenzione attraverso l’istituzione, a partire dall’anno 2017, della Giornata Nazionale del Mare e della Cultura Marinara (celebrata il giorno 11 aprile), la promozione di attività scolastiche, percorsi interdisciplinari dedicati e progetti didattici mirati a riscoprire il mare come spazio di apprendimento, consapevolezza ecologica, identità e crescita civica.
La letteratura pedagogico-scientifica (studi pubblicati su Marine Policy e Journal of Environmental Education) ha evidenziato come l’ambiente marino rappresenti una piattaforma formativa trasversale, in quanto l’esposizione diretta stimolerebbe nei giovani sviluppo del pensiero sistemico, crescita del senso di responsabilità ambientale, rafforzamento delle competenze STEM attraverso l’osservazione e l’analisi di fenomeni fisici, chimici e biologici, abilità socio-relazionali e di cittadinanza attiva grazie a esperienze di gruppo quali navigazione, monitoraggio ambientale e volontariato costiero.
In ambito educativo il concetto di blue education – educazione orientata alla conoscenza e alla tutela dell’ambiente marino – è in espansione a livello internazionale, promosso anche dall’UNESCO attraverso la Decade of Ocean Science for Sustainable Development (2021-2030). Nell’ottica di salvaguardare l’ambiente marino, la biodiversità, e restituire un più ampio quadro conoscitivo dei fondali, è in attuazione in Italia l’investimento del PNRR MER (Marine Ecosystem Restoration) con interventi di ripristino e mappatura degli habitat, per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo globale ed europeo di proteggere almeno il 30% di aree marine, oltre che terrestri, entro l’anno 2030.
Numerosi Istituti scolastici hanno aderito a concorsi e iniziative promosse congiuntamente da MIM e Guardia Costiera, che spaziano da laboratori marini nelle scuole primarie a PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) negli Istituti Tecnici Superiori e Nautici.
Tra le buone pratiche che valorizzano, in linea con le più recenti teorie pedagogiche sul learning by doing, un approccio esperienziale e partecipativo: laboratori di biologia marina in collaborazione con enti come ARPA e CNR, esperienze in barca a vela come palestra di cooperazione, decisione e problem solving, progetti di citizen science per il monitoraggio di plastiche in mare e biodiversità costiera, creazione di orti marini e acquari didattici nelle scuole secondarie di primo grado.
L’integrazione del mare nel curricolo scolastico potrebbe, in futuro, accrescere di importanza in quanto disegni e proposte ministeriali e accademiche prevedono l’inserimento dell’educazione marina come modulo trasversale nei curricoli delle scuole di ogni ordine e grado, la creazione di campus scolastici costieri in collaborazione con università marine e istituti nautici, l’attivazione di percorsi formativi per docenti sulle metodologie didattiche legate all’ambiente marino, l’adozione di tecnologie immersive (realtà aumentata, ambienti immersivo-virtuali in 360° e simulazioni digitali) per esplorare i fondali, la vita marina e le rotte storiche direttamente dall’ambiente classe.
Obiettivo a lungo termine risiede nella formazione di cittadini rispettosi e consapevoli del valore strategico del mare, in grado di proteggerlo, studiarlo, comprenderlo e valorizzarlo come immenso patrimonio identitario comune.
Dunque, non solo confine geografico ma poesia per immagini e orizzonte educativo in cui si intrecciano saperi, emozioni, avventure, storie e scoperte. Celebrare la Giornata Nazionale del Mare e della Cultura Marinara è scelta strategica per la centralità formativa della blue education, riconoscerne l’importanza culturale e ambientale, promuovere consapevolezza e sostenibilità, sviluppare il concetto di “cittadinanza del mare” rendendo gli studenti tutor attivi della sua conservazione in vista di un futuro più sostenibile, equo e consapevole.
Nadia De Cristofaro