Home Attualità Bianchi: il lavoratore che va in pensione ha ancora una vita davanti

Bianchi: il lavoratore che va in pensione ha ancora una vita davanti

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Il ministro dell’Istruzione si sofferma sull’importanza dei nonni e sul fatto che la pensione rappresenta per molti l’avvio di un lungo percorso.

C’è bisogno dei nonni

Aprendo i lavori all’auditorium Parco della Musica a Roma alla presentazione del progetto SocioTechLab promosso dallo Spi Cgil, Patrizio Bianchi ha detto che “il Paese è cambiato: nel 1951 il censimento diceva che l’attesa di vita era 63 anni per le donne e 61 per gli uomini”.

Ne consegue che “dopo 70 anni siamo ben oltre 20 anni sopra: in questi anni abbiamo guadagnato una generazione e quando una persona va in pensione ha ancora una vita di fronte a sè. C’è molto bisogno degli anziani, dei vecchi”.

I giovani hanno perso due anni

Parlando della pandemia da Covid-19, Bianchi ha detto che “i nostri ragazzi sono stati due anni al chiuso; questi due anni hanno lasciato i segni su di loro. Hanno bisogno dei loro nonni. In questa società liquida c’è bisogno di punti di riferimento”.

Oggi più che mai, quindi, ha continuato il titolare dell’Istruzione, “i ragazzi hanno bisogno di ritrovare figure stabili. È l’idea dello stringersi la mano tra generazioni”.

I giovani vivono la guerra con angoscia

Parlando ancora dei giovani, il ministro dell’Istruzione ha detto che “una parola comune da trovare è pace: i ragazzi vivono con angoscia la guerra, nella loro vita la guerra sta generando ansie: non bisogna dire loro che non c’è ma dire che se si affronta insieme si va avanti L’idea è l’alleanza tra generazioni”.

“Stiamo facendo a scuola un grande lavoro sull’uso critico del digitale, dei social. La tecnologia deve insegnarci a vivere non solo di più ma bene”, ha concluso Bianchi.

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