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Il Miur non si ferma più

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“Ciascun istituto scolastico dovrà individuare ( 11-16 marzo ), tenendo conto anche del parere dell’animatore digitale:

  • n. 3 docenti che andranno a costituire il team per l’innovazione digitale. Essi costituiranno il team per l’innovazione digitale che supporterà l’innovazione digitale e l’attività dell’AD

  • n. 2 assistenti amministrativi;

  • n. 1 unità di personale (ATA o docente) per l’Assistenza tecnica, c.d. Presìdi di pronto soccorso tecnico (per le sole istituzioni scolastiche del primo ciclo) ;

  • n. 1 assistente tecnico (per le sole istituzioni scolastiche del secondo ciclo).” ( Nota Miur )

Interessante l’idea, da me sponsorizzata di un team che supporti l’attività dell’A.D. Personalmente sono convinto della necessità di diffondere la formazione 2.0 ( non mi piace l’espressione “cultura digitale” ).

Il problema però è il compenso. Non è previsto neanche per queste figure intermedie. E al Miur questo “giochino” piace, ricevendo, tra l’altro,  “rinforzi positivi” dall’adesione degli 8.000 animatori digitali che pur lamentandosi, continuano nel loro impegno a mostrare la loro professionalità a  compenso zero .

L’approccio del Miur, però, non si è limitato al PNSD, ma ha riguardato anche gli e-tutor,  ( non mi risulta che abbiano ricevuto compensi. Mi piacerebbe, ovviamente, essere smentito ) i mobility manager e i commissari per il concorso ordinario, incentivati questi ultimi con un compenso irrisorio e irrispettoso.

Ormai a Viale Trastevere hanno compreso che i docenti sono disponibili a tutto. Quindi perché non insistere?