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Il Pcto cambierà, Valditara: questa alternanza scuola-lavoro non tutela gli studenti. Usb chiede di cancellare gli stage: ci si forma a scuola

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Cambierà faccia il Pcto introdotto durante il breve mandato dell’ex ministro Lorenzo Fioramonti. L’ha annunciato l’attuale numero uno dell’Istruzione Giuseppe Valditara, con un tweet, a seguito della comunicazione con la quale l’Inail ha detto che la famiglia del 18enne Giuliano Della Seta non avrà diritto a ricevere un risarcimento assicurativo dopo la morte avvenuta nel 2022 per “sfacelo cranico” a seguito di un incidente aziendale, durante lo stage, per il quale vi sono quattro gli indagati per omicidio colposo: secondo l’istituto nazionale, il ragazzo non era un dipendente ma solo uno stagista e la legge per loro non prevede risarcimenti, salvo il caso in cui si tratti di capi di famiglia.

Giuliano Della Seta studiava in un istituto superiore di Portogruaro e svolgeva lo stage come nella Bc Service, con sede a Noventa di Piave. Il processo nei confronti delle quattro persone indagate, tra cui la dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal ragazzo, inizierà il prossimo 10 marzo.

Valditara: servono norme che tutelino la vita dei giovani

“L’alternanza scuola lavoro – ha scritto il numero uno dell’Istruzione italiana – va rivista: bisogna tutelare gli studenti e la loro vita. Stiamo lavorando per predisporre una normativa più giusta e avanzata insieme al ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone”, ha spiegato Valditara.

Il ministro leghista, che comunque ha sempre difeso la valenza dei percorsi formativi in azienda, non mette in discussione l’utilità formativa dei Pcto, ma vuole rivedere evidentemente il ruolo in azienda degli studenti stagisti.

Secondo il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, “non sarebbe certo un risarcimento a restituire Giuliano ai suoi cari, ma questo oltraggio alla sua memoria è intollerabile”.

La ministra Calderone: “grave sconfitta”

Nella stessa giornata dell’Epifania, anche la ministra del lavoro, Marina Calderone, ha detto che la legge sui risarcimenti su chi muore durante il periodo di alternanza scuola-lavoro “va cambiata immediatamente: lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile”, ha specificato Calderone

“Per questo motivo, avevo già convocato per il 12 gennaio un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i Ministri dell’Università e quello dell’Istruzione, l’Inail e l’Ispettorato nazionale del Lavoro”, aggiunge Calderone.

“Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore”.

Calderone si è rivolta anche alla famiglia Della Seta, “come ministro del lavoro e delle politiche sociali e come mamma”, perchè “consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore”.

“A questo – ha detto la ministra – si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente che consente il risarcimento economico ai familiari solo quando a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito. Questa regola è vigente da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni”.

Elly Schlein (Pd): non sono incidenti

“Il dramma che stiamo vivendo non è misurabile”, ha detto il padre di Giuliano De Seta.

“Spero davvero che il governo si impegni a cambiare immediatamente le norme sugli indennizzi, come ha annunciato. Ma per rendere davvero giustizia alle 1.089 vittime sul lavoro nel 2022 e alle 7 che già contiamo dall’inizio di quest’anno e per evitare che tanti lavoratori e lavoratrici escano di casa per andare a lavorare senza poi più farvi ritorno, è necessario e urgente un piano più organico”, ha tenuto a dire Elly Schlein, deputata del Pd e candidata alla segreteria.

“Non si può più parlare di incidenti, perché negli anni di crisi purtroppo c’è stato un disinvestimento costante sulla sicurezza sul lavoro. Serve con urgenza un piano di investimenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e va affrontata concretamente la carenza di personale ispettivo, anche oggetto di una vertenza degli idonei che hanno passato il concorso ma non sono stati ancora assunti. Ci sono persone già pronte e formate per consentire controlli più efficaci e capillari”.

Per la dem molto dipende anche dalla stabilizzazione del personale. “Tutto questo è strettamente legato alla battaglia contro la precarietà dilagante, che rende ricattabili lavoratrici e lavoratori e li costringe ad accettare condizioni di lavoro senza tutele adeguate”.

Usb: Giuliano Della Seta non doveva stare in azienda

Molto più drastici sono i sindacati e le associazioni. Secondo Rete Iside, OSA e USB P.I. Scuola le quali da tempo portano avanti collaborazioni e attività in comune su salute e sicurezza per studenti, docenti e personale scolastico, partendo da un fondamentale punto in comune: “i PCTO vanno assolutamente aboliti, al più presto”.

Sostengono che “l’alternanza scuola-lavoro, ora PCTO, non è lavoro né formazione, ma sfruttamento; rappresenta, inoltre, un concreto rischio per la salute degli studenti, soprattutto di istituti tecnici e professionali troppo spesso visti come luoghi di formazione di serie B. Il giovane Giuliano De Seta non avrebbe mai dovuto essere messo in una situazione di rischio simile. Semplicemente, non avrebbe dovuto essere in una fabbrica a lavorare senza stipendio e senza tutele, ma in un’aula di scuola a formarsi e imparare”.