Home Ordinamento scolastico Il piano di formazione dei docenti: nuovi approcci e strategie di insegnamento

Il piano di formazione dei docenti: nuovi approcci e strategie di insegnamento

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Il dibattito sulla formazione del personale docente è spesso oggetto di disputa sulla obbligatorietà o meno. E’ certamente un impegno che il docente deve assumere per mantenere elevato il livello della propria professionalità perché le dinamiche del cosiddetto “villaggio globale”, grazie alle tecnologie informative, richiedono un costante aggiornamento delle conoscenze e l’acquisizione di nuove competenze.

Anche lo sviluppo delle neuroscienze e della psicopedagogia permette di comprendere sempre più i meccanismi dell’apprendimento con il conseguente evolversi di nuovi approcci metodologici e strategie di insegnamento che i docenti devono necessariamente conoscere.

Assumendo come sia deontologicamente necessario per un docente/professionista rispettare l’esigenza di un apprendimento permanente (Lifelong Learning), anche sul piano contrattuale è ribadito che “la formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane”. Un’ampia parte delle norme contrattuali sono dedicate alla formazione, regolamentando sia la fruizione, con 5 giorni di permessi retribuiti, sia il necessario sostegno economico.

La legge 107/2015 ha ampliato le opportunità per le attività di aggiornamento e formazione del personale scolastico. I docenti hanno a disposizione:

a. il “piano di formazione docenti” della singola istituzione scolastica;

b. Il “Piano Nazione per la Formazione dei docenti” (PNF);

c. La “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, conosciuta semplicemente come “carta docente”.

Il piano di formazione docenti della singola istituzione scolastica è deliberato dal collegio dei docenti nelle prime sedute di inizio anno scolastico e deriva dalle esigenze di incrementare le conoscenze e le competenze sul piano metodologico-didattico rispetto alla realtà nella quale opera la scuola, al fine di rispondere al meglio ai bisogni formativi espressi dagli allievi. Pertanto, il Piano deve essere coerente alle criticità emerse dal rapporto di autovalutazione (RAV) e agli obiettivi di miglioramento che la scuola si propone di perseguire e che trovano poi la loro esplicazione nel PTOF. La partecipazione alle attività formative in questo caso sono vincolanti, e quindi obbligatorie, perché deliberate dall’organo collegiale che esprime la volontà del corpo docente.

Il Piano Nazione per la Formazione dei docenti (PNF) è predisposto dal Ministero dell’Istruzione che individua le cosiddette “priorità nazionali” per accrescere la professionalità docente al fine di perseguire al meglio gli obiettivi di miglioramento del Sistema Nazionale d’Istruzione. Per l’a.s. 2020/21 le priorità individuate sono state:

a) didattica digitale integrata (DDI);

b) educazione civica con particolare riguardo alla conoscenza della Costituzione e alla

cultura della sostenibilità (Legge 92/2019);

c) discipline scientifico-tecnologiche (STEM);

d) temi specifici di ciascun segmento scolastico relativi alle novità introdotte dalla recente normativa, ad esempio il nuovo modello di PEI, la valutazione descrittiva per la scuola primaria.

In questo caso l’organizzazione e l’erogazione della formazione sono delegate agli UU.SS.RR. con il coinvolgimento delle scuole polo per la formazione che sono presenti nelle reti di ambito di ogni singola provincia.

La “Carta docente” rappresenta una delle novità introdotte dalla legge 107/2015 (art.1 comma 121), che mette a disposizione di tutti i docenti la somma di 500 euro per partecipare a iniziative culturali, acquistare libri, device, software, sottoscrivere abbonamenti a riviste, iscriversi a corsi di laurea, post lauream o a master universitari.

Da rilevare, infine, che il docente è libero di scegliere sulle molteplici opportunità offerte anche dagli enti qualificati e accreditati presso il Ministero dell’istruzione per erogare attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali.