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Il Tar ordina al Miur di mostrare le carte del concorso a cattedra

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Si addensano nubi minacciose sul concorso a cattedra. 
Il rischio che la procedura concorsuale, arrivata ormai alla conclusione, si possa complicare è concreto. 
Queste nubi nere e minacciose si materializzano attraverso un perentorio ordine del Tar Lazio, che impone al Ministero dell’istruzione di mostrare le carte relative al processo di selezione, come richiesto da numerosi concorrenti nelle settimane successive agli scritti. 
Nello specifico, bisogna ricordare che questa imposizione deriva da una richiesta di alcuni candidati di ottenere dal Miur la documentazione relativa al bando di concorso, per verificare l’attendibilità e la regolarità degli atti relativi al suo svolgimento. 
Il silenzio assordante del Miur, rispetto a tale legittima richiesta, ha spinto i richiedenti a ricorrere al Tar per ricevere le carte. Tale ricorso, in concomitanza con la pubblicazione del nuovo codice di comportamento per gli uffici e funzionari della pubblica amministrazione, ha spinto con convinzione il TAr Lazio, ha multare il ministero dell’Istruzione per la reticenza dimostrata e ad imporre contestualmente l’immediata consegna della documentazione e delle tabelle allegate. 
Per questo atteggiamento poco trasparente, il Miur dovrà pagare un’ammenda di duemila euro e sarà costretto, suo malgrado, alla consegna di tabelle e tabulati relativi agli 11.542 posti messi a bando del concorso a cattedra. 
I ricorrenti vogliono infatti verificare che il numero di posti destinati al concorso sia stato effettivamente rispettato e se, per di più, non abbia ristretto il numero di cattedre riservate invece all’esito delle prove del concorso per tutti i candidati. 
In buona sostanza le nubi nere e minacciose che aleggiano sul concorso sono dense, cariche di energia negativa e rischiano di creare ansie a tutti coloro che, con tanto sacrificio, sono arrivati alle prove orali e magari sognano di potere sedere per l’anno scolastico 2014-2015, in una comoda cattedra con un sudato contratto a tempo indeterminato. 
Se tutto questo sarà vanificato dalle irregolarità che potrebbero emergere dalla consegna di questi tabulati, sarebbe un vero peccato e forse anche il motivo di cambiare modello di reclutamento, per evitare una continua ed estenuante cronaca di ricorsi al Tar.