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Il terrorismo si placa col crocifisso a scuola? Macché, è roba da Medioevo

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Esporre il crocifisso in ogni scuola non rappresenta la soluzione all’intolleranza islamica e agli attentanti. Anzi: “è una cosa che appartiene al Medioevo”.

Lo sostiene il sindaco Pd di Bologna, Virginio Merola, che respinge in questo modo la proposta della presidente di centrodestra del Quartiere S.Stefano, Ilaria Giorgetti, la quale poche ore prima aveva scritto alle scuole di zona invitandole ad esporre il crocifisso dopo la strage di Parigi.

Giorgetti, non iscritta a nessun partito, ma indicata fra i nomi che hanno maggiori possibilità di essere candidati a sindaco per l’intera coalizione alle elezioni della prossima primavera, nella sua missiva pubblica ha accostato il primo simbolo del cristianesimo ad una “forte espressione della nostra tradizione e del nostro sistema di valori”, dopo gli attentati di Parigi. Per Giorgetti, inoltre “la Croce è un patrimonio civile di tutti gli italiani che rappresenta le radici storiche e culturali del nostro paese”.

 


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Ma immediata è giunta la replica del sindaco Merola: “sarebbe dannoso dare ascolto” alle parole di Giorgetti, perché “sono le scuole che decidono se Dio vuole. Identificare un popolo con una religione è una cosa che appartiene al Medioevo ed é purtroppo ancora molto forte in tutta l’area mediorientale. La nostra civiltà ha fatto un grande passo avanti grazie alla rivoluzione francese che, appunto, ha instaurato lo Stato laico, la libertà d’opinione, la convivenza tra diverse religioni senza identificare lo Stato con una di queste”.

“Quindi capisco tutto, ma inviterei tutti a riflettere prima di prendere iniziative controproducenti”, ha concluso il primo cittadino di Bologna. Il dibattito, con opinioni anche opposte, è più che mai aperto.

 

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