Home I lettori ci scrivono In nome del Padre che non c’è…

In nome del Padre che non c’è…

CONDIVIDI

Sono (stata per 42 anni) una maestra della Scuola dell’Infanzia e non posso credere che una Dirigente abbia annullato la Festa del Papà perchè la Famiglia modello non esiste più.

Il 19 Marzo è Festa anche per chi un Papà non ce l’ha.

I Bambini sono più avanti di noi, a loro non si può e deve mentire o, peggio ancora, restare in silenzio.

La Scuola, in particolar modo quella dell’Infanzia non può sottrarsi al suo ruolo primario, quello di educare allo sviluppo affettivo e sociale oltre che al resto.

È proprio in quest’ordine di Scuola che si evidenziano le prime fragilità psicologiche ed affettive dei Bambini in Famiglie sempre più divise e ricomposte.

Spiegare Loro “cose grandi” con un linguaggio alla loro altezza, semplice, diventa vitale oltre che doveroso ed è sorprendente come i Piccoli possano interiorizzare, comprendere e maturare consapevolezze.

Esistono vuoti che vanno, filtrati, spiegati e colmati per tempo, anche per chi magari il 19 Marzo ha un padre presente, ma assente, un rapporto vuoto che può generare le stesse difficoltà, la stessa ansia di chi un Papà non ce l’ha.

Ecco che, nella Scuola dell’Infanzia, un laboratorio dedicato alla Festa del Papà può diventare un’esperienza positiva per affrontare e fronteggiare una situazione infelice: si chiama Resilienza, quella che insegna a saper resistere agli urti della vita.

Una rinnovata narrazione, un punto di svolta per lenire quella ferita che va compresa e curata il prima possibile.

Scusate, ma la Scuola cos’è, chi è, allora?

Rossella Coticella

iscriviti

ISCRIVITI al nostro canale Youtube

METTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook