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In Sicilia il “buono scuola” è di 1.500 euro

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Anche la Sicilia si allinea all’innovazione del buono scuola, già introdotto in altre Regioni. Dichiara il Presidente della Commissione Cultura dell’ARS:
”Finalmente in Sicilia viene garantito pienamente il diritto allo studio che riconosce alle famiglie la libertà di iscrivere i propri figli alle scuole pubbliche o private. Nell’era dell’autonomia didattica, grazie alla legge sul buono scuola approvata oggi in Commissione Cultura, la scuola pubblica sarà certamente la prima beneficiaria di un sano regime di concorrenza, diretto unicamente a migliorare l’offerta formativa a favore delle ragazze e dei ragazzi siciliani”.
All’approvazione del disegno di legge hanno concorso i parlamentari di centrodestra. Hanno votato contro quelli di centrosinistra. Emendamenti sono stati presentati dal Governo a firma Cuffaro e Granata.
Maggioranza e opposizione – ha concluso l’on. Antinoro – hanno svolto un proficuo lavoro. Il risultato finale sta in un testo che, tra l’altro, contiene alcune norme di sicura utilità come quelle che impongono alle scuole l’obbligo di applicazione del contratto nazionale di lavoro e l’utilizzo di locali adeguati per lo svolgimento delle attività didattiche”.
Da notare che sembra scomparsa, nelle dichiarazioni rese, la denominazione "scuola statale".
Viene, invece, utilizzato il concetto di scuola pubblica  a sostegno di una svolta alla politica dell’Istruzione da parte dell’Assemblea Regionale  e del Governo Siciliano che sembra irreversibile. I partiti all’opposizione annunciano "dure battaglie".
"Crediamo – ha aggiunto il presidente della Commissione Cultura – di aver fatto un buon lavoro, con l’impegno di tutti i componenti della Commissione, ma anche dello stesso Governo che, a firma Cuffaro – Granata, ha presentato emendamenti al proprio testo base, mostrando notevole sensibilità istituzionale".