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In un istituto professionale di Genova, un mental coach per sostenere il benessere psicofisico degli studenti

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Fragile, ci dice la Treccani, è chi fatica a far fronte alla sofferenza morale e quindi è emotivamente debole. E di adolescenti che rispondono a questa definizione ne conosciamo tanti, i docenti lo sanno bene perché in ogni classe c’è sempre un ragazzo o una ragazza che più degli altri è provato dalla vita, fatica a stringere relazioni con i compagni, si “spezza” facilmente di fronte a un brutto voto o a al rimprovero di un professore.

Centinaia, in giro per l’Italia, i progetti con i quali le scuole tentano di dare risposte a questo fenomeno che ha cifre allarmanti: come riportato dalla Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, da uno studio recente dell’OMS emerge che a livello globale, tra i 10 e i 19 anni, un adolescente su 7 soffre di un disturbo mentale, ansia e depressione in primis.

Originale, in questo senso, il progetto pensato dall’Istituto Professionale Gaslini-Meucci di Genova e in fase di realizzazione, che prevede l’intervento di una figura professionale ancora poco conosciuta tra i banchi di scuola: il personal trainer e mental coach.

Intervistato da primocanale.it,  il dirigente scolastico spiega il senso del progetto: la scuola non è soltanto lo studio – ha dichiarato il preside ai microfoni dell’emittente genovese – ma è anche la cura di sé, la cura del corpo e della mente che sono poi gli strumenti che permettono di studiare meglio.

L’idea è quella di accrescere la motivazione e l’autostima dei ragazzi e delle ragazze attraverso un programma di allenamento fisico e mentale gestito da uno specialista che proprio qualche giorno fa ha tenuto il primo incontro in plenaria con gli studenti di secondo e terzo anno sul tema “Allenare la mente, potenziare il corpo”. I successivi incontri si svolgeranno in orario extracurricolare, anche per fare in modo che i ragazzi – come affermato dal dirigente scolastico – frequentino la scuola nel pomeriggio e la percepiscano un po’ come casa loro e non soltanto un luogo dove andare a studiare.

Anche perché – conclude il preside – spesso i ragazzi studiano tanto ma senza ottenere i risultati sperati, perché lo fanno senza disciplina. Il personal trainer e mental coach servirà proprio a questo, a dare una  disciplina che consenta loro di studiare senza troppo sforzi e, soprattutto, in modo più proficuo.

Gli studenti sembrano affascinati da questa novità, ma le perplessità non sono poche: nella pagina Facebook dell’Istituto, alla domanda lanciata dai ragazzi su cosa ne pensassero gli utenti di questo progetto per sostenere il benessere psicofisico degli alunni, abbondano gli scettici. Dai più ironici del tipo “E un influencer per cosa indossare a scuola ?”, ai più pragmatici, del genere “Ma magari anche smettere di infilare qualsiasi cosa nella scuola. Che se ne occupino i genitori”.

E poi il commento, a nostro avviso, più interessante e in qualche modo pungente: “Ideona! E il prof. di educazione fisica cosa fa?”