Home Attualità Intelligenza artificiale a scuola, la Summer School di Indire: 664 docenti partecipanti

Intelligenza artificiale a scuola, la Summer School di Indire: 664 docenti partecipanti

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La VI edizione della “Paths Summer School”, organizzata da INDIRE e in corso dall’11 al 13 giugno, ha riunito 664 docenti per affrontare un tema cruciale: “L’Intelligenza Artificiale a Scuola: coltivare il pensiero critico e discutere i dilemmi etici”. Questo evento immersivo di approfondimento, laboratori e workshop, pensato per riflettere sull’intersezione tra didattica e IA, si basa sull’esperienza del progetto di ricerca PATHS, che ha già coinvolto 3.700 docenti di 2.100 scuole in Italia. L’obiettivo primario è sperimentare un modello didattico che contrasti l’impoverimento linguistico, stimoli il pensiero critico e rafforzi il confronto tra pari.

Manfredi e i rischi dell’IA

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella didattica presenta sia grandi potenzialità che rischi significativi, come sottolineato dal presidente INDIRE, Francesco Manfredi: “L’IA può stimolare, può arricchire ma rischia di essere un uso non informato, rischia di generare una dipendenza cognitiva. Servono strumenti, professionisti che arricchiscono la nostra scuola. Avete al vostro fianco un istituto che vi permetterà sempre di aggiornarvi, supportarvi e darvi un servizio di massima qualità”.

L’indagine della Tecnica della Scuola

Questi temi, inclusi i rischi e le opportunità di uno strumento in rapida evoluzione, vengono dibattuti in plenaria, anche alla luce dei risultati di una ricerca condotta da INDIRE in collaborazione con La Tecnica della Scuola, che ha coinvolto 1.803 docenti.

I risultati di questa indagine rivelano che oltre la metà degli insegnanti intervistati (il 52,4%) utilizza regolarmente l’intelligenza artificiale per supportare le proprie attività didattiche. L’IA si dimostra utile anche come strumento compensativo per il 10% degli studenti con difficoltà.

Non solo per l’insegnamento diretto, ma l’intelligenza artificiale è impiegata anche per compiti non strettamente didattici: il 56,7% degli intervistati la usa per elaborare relazioni e progettazioni didattiche, mentre il 21,5% se ne serve per redigere verbali di riunioni. Guardando al futuro, a settembre, il progetto PATHS rilascerà la nuova versione “Platone +”, che integrerà funzioni nate dalle proposte dei docenti che hanno già utilizzato l’IA in classe, segnando l’inizio della seconda fase di sperimentazione per la quale i docenti interessati possono già manifestare il proprio interesse.