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Interviene la Chiesa per un ragazzo “difficile” rifiutato dalla scuola

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Per la serie: ragazzi difficili? No grazie. Un ennesimo caso di diritto allo studio violato in Sicilia a Caltanissetta. Un quindicenne, con piccoli precedenti penali, è stato affidato alla comunità per minori “Santa Brigida”, gestita da don Giuseppe Alessi, perché in precedenza era stato rifiutato (nel vero senso del termine) da tutte le scuole medie della città. Solo l’amabile intervento del vescovo Monsignor Mario Russotto ha permesso al giovane di frequentare la prima media presso la scuola privata “Istituto Signore della Città”. E i costi della retta ovviamente saranno a carico della diocesi.

Dal canto suo il sindaco di Caltanissetta ha tenuto a precisare l’imminente avvio di un’indagine per verificare il reale motivo di opposizione al giovane da parte dei vari dirigenti scolastici. Anche perché, come ha sottolineato il primo cittadino, «è un dovere morale intervenire perché l’educazione è l’unico strumento per affrancare i giovani da una situazione di disagio, di dolore e di indigenza. Solo con il diritto allo studio i ragazzi potranno uscire dalla spirale della povertà. Nei prossimi giorni valuteremo le responsabilità delle singole scuole, se esistono, in relazione anche agli interventi finanziari, che il comune eroga annualmente agli istituti proprio per assicurare il diritto allo studio dei ragazzi ed una maggiore e più qualificata preparazione».

Comunque sia,  il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha già disposto l’invio di un’ispezione per lo spiacevole caso del giovane siciliano. A renderlo noto un comunicato stampa di viale Trastevere. 
L’ispezione “dovrà accertare i fatti e le eventuali responsabilità che attengono al diritto all’istruzione”. Che ricordiamo è un sacrosanto diritto sancito dalla nostra “cara” Costituzione. Innegabile, quindi, non è vero
?