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Invece del Ponte sullo Stretto, perché non si mettono in sicurezza le scuole?

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Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, della Lega, ha annunciato, a Bassano del Grappa, che indirà un referendum sull’autonomia veneta, anche se ha un valore solo consultivo, e che questo costerà 14 milioni di euro. Aveva chiesto di farlo lo stesso giorno del referendum, il 4 dicembre, ma non è stata accolta, come era facilmente prevedibile, dal Governo la sua proposta. 

Dunque, la regione Veneto spenderà 14 milioni di euro solo per sapere l’opinione dei veneti.

Nel frattempo, si viene a conoscere che la regione Marche mette a disposizione altri 6,9 milioni di euro (per un totale di 18 milioni) per il Piano annuale 2016 a sostegno di interventi di edilizia scolastica.

Forse il migliore segnale per dire l’autonomia è rispondere ai bisogni primi, cioè mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli, e iniziare una storia nuova: basta scuole-caserme, come sono soprattutto le superiori, basta classi-pollaio. Invece, scuole costruite come campus, come già, ad esempio, nel nord-Europa. Scuole, cioè, come palestre di vita e di conoscenza. Uno sguardo sul futuro dei nostri giovani.

La stessa richiesta la possiamo fare anche a Renzi: invece di costruire il Ponte sullo Stretto, perché non mettere in sicurezza e ricostruire le nostre scuole, in particolare quelle superiori? Basta fare un viaggio in Europa, per capire le differenze. Anche le ricadute per i posti di lavoro sarebbero ben maggiori.

Un capitolo essenziale, prioritario, della vera “buona scuola”.