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Kung-Fu panda e fu baruffa “gender”

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“Il tema ‘gender’ così come è stato discusso nel nostro paese, è una truffa culturale. Non esiste un tema gender nella scuola e nel dibattito educativo”: lo ha detto la ministra Giannini a Perugia, rispondendo a una domanda dei giornalisti su una vicenda che ha preso le prime pagine sulla stampa locale.

“Esiste una sensibilità alle pari opportunità e alla lotta alle discriminazioni – che noi stiamo, credo con convinzione e come dovere culturale, cercando di portare avanti”.

Tutto è iniziato quando i bambini di una scuola materna dovevano andare al cinema per vedere il cartone animato «Kung fu panda 3». Senonché il film per alcuni genitore sarebbe di propaganda della teoria gender  e hanno protestato costringendo così la scuola ad annullare quella attività.

Sul caso si è fatto sentire anche il Garante per l’infanzia dell’Umbria: «C’è un clima da caccia alle streghe, siamo davanti ad una strategia dell’odio e dell’intolleranza. Non è giusto che un numero così sparuto di genitori decida per tutti gli altri. Si sta cavalcando una storia senza senso. In questo caso non parliamo nemmeno di una coppia omosessuale. Si tratta di un genitore putativo e di uno biologico che si incontrano e vivono questa paternità diversa. Non capirei le ragioni di questa opposizione neanche se si fosse trattato di una coppia gay, ma la capisco ancora meno data la trama del cartone animato».

Secondo il garante dovrebbero prendere «una posizione chiara» sia il ministero dell’Istruzione che l’Ufficio regionale scolastico, non solo sul caso specifico bensì «sulla scuola pubblica in generale».

«Il rischio – dice – è che ci ritroviamo alla mercé oggi di chi agita questa fantomatica teoria gender, ma domani potrebbe succedere con qualche teoria razzista. Interpellerò l’Ufficio regionale scolastico».

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Secondo quanto spiegato dal dirigente scolastico, la gita è stata annullata perché per le attività extra-scolastiche, com’è appunto una gita al cinema per vedere il film, devono essere approvate da tutta la classe.

La ministra su questo stesso tema  è intervenuta  Radio 24 , dicendo che il governo e gli esperti hanno da tempo ribadito essere questa polemica pretestuosa: “Chi ha parlato e continua a parlare di ‘teoria gender’ in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola compie una truffa culturale e voglio dire con chiarezza che ci tuteleremo con gli strumenti adeguati”.

E su questa direzione il Miur si sta muovendo: “Perchè facciamo chiarezza con circolari e in altri modi, ma se ciò non dovesse bastare credo che ci sia una responsabilità irrinunciabile di passare anche a strumenti legali. Mi auguro ci sia un ravvedimento immediato” in quella parte della Chiesa cattolica che ritiene essere presente nella Buona Scuola la teoria del gender, ricordando che anche il vescovo di Padova ha fatto una circolare proprio criticando quella corrente cattolica che ritiene legato il gender alla “Buona scuola”.