Home I lettori ci scrivono La farsa della mobilità dei docenti del Sud

La farsa della mobilità dei docenti del Sud

CONDIVIDI

Continuo a leggere link che danno informazioni ERRATE, probabilmente basati su racconti errati fatti dagli stessi colleghi, giustamente confusi e spiazzati da una mobilità assurda che io definisco una “FARSA” . E’ inutile che ancora si continui a pensare a punteggi alti, all’età di ognuno di noi, ai docenti delle GM che vanno al mare……..! non ci sono giovani concorsisti che hanno avuto la meglio e 40enni e 50enni che hanno avuto il peggio. Non sono questi i criteri del Miur. Servivano al nord alcune materie di insegnamento e tutto il sostegno. Quindi, anche un docente del concorso, se assunto nel sostegno, è stato spedito al nord e se invece un 40enne insegna una materia che non interessava per coprire i buchi vuoti al nord, ha ottenuto il trasferimento a casa. Perciò non esiste una logica basata su punteggi ed età.

Dipendeva tutto dalla materia di insegnamento. Se la propria materia serviva al nord, a prescindere dal punteggio, dall’età, dall’appartenenza alle GaE o alle G.M., si veniva spediti al nord. Lo stesso dicasi per il sostegno. Sono a casa coloro che insegnano discipline che non servono al nord, a prescindere sempre da età, punteggio, GaE e G.M.

Queste sono le uniche logiche del Miur ed è questo che bisognerebbe comunicare affinché non vengano prodotti ancora link con contenuti sbagliati e separatisti che servono solo a farci guerre inutili tra gm e gae, tra giovani e meno giovani. Il Miur ha architettato un sistema che ci divide e noi non dobbiamo permetterglielo. Non dobbiamo stare ai giochetti sporchi di questo governo. La cosa è semplice, tutto è dipeso dal fabbisogno del nord a prescindere dai punteggi alti o bassi o da GaE o da gm. Non ci sono neppure errori dell’algoritmo perché quest’ultimo è stato programmato sulla base del fabbisogno del centro e del nord Italia. Ed è anche una gran presa in giro quel modello di conciliazione che vi propongono i sindacati.

Questa conciliazione è opera del miur per tenerci buoni. In questo caso, invece, ritengo che c’è da approntare un ricorso avverso queste politiche che favoriscono il nord a discapito degli insegnanti del sud che vengono costretti a partire solo per tappare i buchi vuoti là dove non ci sono insegnanti. Mentre al sud, ad avere la peggio saranno tutti gli alunni, specie gli studenti diversamente abili che resteranno senza il docente di sostegno fino alle assegnazioni provvisorie, visti i tempi stretti della scadenza di domanda online per la scuola media e superiore prevista per il 28 agosto dal Miur. Gli alunni del sud, in pratica, rimarranno senza insegnante fino alla fine di settembre/inizi ottobre perché impegnati al nord a tappare le cattedre vuote là dove non esistono docenti.

Pertanto, sottolineo, che è un errore affermare che l’algoritmo non ha funzionato. E’ sbagliato invece il modo come è stato architettato questo sistema di mobilità, una pianificazione “perfetta” (farsa) per far contenti alcuni e per scontentarne tanti altri. L’algoritmo è stato programmato per spedire fuori tutti i docenti di sostegno del sud e far invece rientrare i docenti su quelle materie che non servono al nord. E se qualcuno vuol verificare, lo faccia. Siamo in tanti ormai ad aver fatto questo tipo di riflessione basata su fatti ormai evidenti. E i soli insegnanti di sostegno che sono stati soddisfatti sono stati quelli che al momento di fare la domanda di assunzione lo scorso anno, hanno scelto per prima, in ordine di preferenza, la cattedra udito prima di quella psicofisica.

Tra i docenti di sostegno che sono rientrati a casa loro, ci sono molti che hanno scelto per primo l’udito. In pratica, se io avessi compilato la domanda online mettendo la mia preferenza sull’udito o sulla materia di insegnamento, anziché sul sostegno/psicofisici, oggi sarei a casa e non spedita come un pacco postale a oltre 1000 km dalla mia provincia di residenza. E chi aveva qualche “conoscenza giusta” che gli ha fornito questa soffiata, si è salvato in casa propria. I sindacati confederali sanno bene tutto questo, ma loro preferiscono distrarci con la falsa notizia dell’algoritmo che fa errori, per nasconderci la verità.

Al nord servivano prevalentemente docenti di sostegno e pochi docenti su materia. Era già stato pianificato sin dall’inizio chi doveva essere spedito al nord e chi invece doveva rimanere nella sua regione o provincia di residenza. Peccato che a me non è arrivata la soffiata di scegliere l’assunzione su materia o su sostegno/udito! Ma io non ho mai avuto conoscenze tali da essere privilegiata. Ancora una volta si è fatto uso di lerci sistemi clientelari che hanno favorito alcuni docenti che sapevano sin dall’inizio che scegliendo in ordine di preferenza la cattedra udito, prima delle altre, o scegliendo la cattedra su materia, avrebbero ottenuto il trasferimento a casa. Se qualcuno vuol cogliere questa mia denuncia pubblica, bene, altrimenti continuiamo a credere alla trovata dei sindacati che danno il contentino ai loro tesserati dicendo che l’algoritmo non ha funzionato.

In tutti questi anni vi siete chiesti come mai il numero delle immissioni in ruolo al sud è sempre stato con il contagocce, nonostante le cattedre ci fossero state, mentre al nord il numero delle immissioni in ruolo era notevole?

Certamente non si può affermare che al nord ci siano più nascite, né un maggior numero di diversamente abili! La risposta è una sola: perché tutti i governi hanno sempre voluto costringere noi del sud ad emigrare per il ruolo e il motivo è sempre stato lo stesso: tappare i buchi vuoti esistenti al nord, dove mancano gli insegnanti. Questo è stato il criterio in passato e questo continua ad essere il criterio attuale. Ecco perché al sud non ci assumevano. Era più comodo lasciarci precari per costringerci a cercare il ruolo al nord, altrimenti poi chi li riempiva i posti vuoti settentrionali? E per la stessa ragione che nessun governo, passato e presente, non ha mai voluto il tempo pieno e prolungato al sud. Se lo avessero fatto, si sarebbero incrementati i posti e così non sarebbe emigrato più nessuno. Ma se non emigrava più nessuno, chi riempiva i posti vuoti al nord?

Di tutto questo i sindacati ne sono stati sempre consapevoli e non hanno mai battagliato per far assumere i docenti al sud secondo il vero fabbisogno meridionale. E mentre al nord i docenti del sud che emigravano, stremati da decenni di precariato ormai con i capelli bianchi e con le rughe, tappavano i buchi vuoti, al sud restavano, invece, cattedre vacanti e ai docenti di sostegno venivano assegnati 4 alunni diversamente abili per 4 ore e mezza ciascuno; mentre al nord il rapporto docenti di sostegno/alunni non ha mai superato l’1 a 2. Le cattedre venivano tagliate al sud, ma al nord non le hanno mai tagliate, tanto c’erano gli schiavi meridionali che emigravano per disperazione a causa di decenni di precariato infinito!

Pertanto, cari colleghi tesserati ai sindacati, quando vi recate da loro, diteglielo tutto questo e fate in modo di non farvi più prendere in giro con moduli di conciliazione o con algoritmi che non funzionano perchè, ripeto, le uniche logiche del miur sono: spedire i docenti del sud al nord secondo il fabbisogno settentrionale e non secondo quello meridionale. Ed ecco perché insisto nel dire che se davvero c’è stato un algoritmo, non ha affatto sbagliato. Quest’ultimo è stato programmato per individuare le materie e il sostegno che servivano al centro e al nord a prescindere dal punteggio e dell’età anagrafica di ciascun docente. Di conseguenza diventa anche inutile affannarsi nel chiedere una graduatoria nazionale per le ragioni descritte, ormai palesi. Non potrà mai esserci nulla di trasparente se le ragioni di questo esodo di massa sono solo legate al fabbisogno delle regioni centrali e settentrionali.