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La maestra su Onlyfans è stata licenziata: “Un papà ha comprato le mie foto e le ha diffuse. Non si campa con 1200 euro”

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Il caso della docente che lavora anche sulla piattaforma per adulti Onlyfans si è concluso con il licenziamento della 29enne.

Lo ha detto lei stessa, come riporta Il Corriere della Sera, ai microfoni del programma radiofonico La Zanzara ieri sera, 22 aprile. “Mi hanno mandato una raccomandata con scritto licenziamento per giusta causa per comportamento inappropriato perché si è incrinato il rapporto di fiducia, lo trovo ingiusto al cento per cento”, ha detto.

“La scuola non ha mai voluto parlare con me”

“Il padre di un mio alunno ha comprato le mie foto e le ha mandate in giro, condividendole sulla chat del calcetto, poi la moglie lo ha scoperto – si è sfogata -. Mi piaccio, ho fatto della passione per il mio corpo anche una forma di guadagno, non capisco quale sia il problema. Campare con 1.200 euro al mese è faticoso, ecco perché ho aperto OnlyFans. Faccio contenuti hard ma mai sesso in coppia o con altre persone”.

“Mi hanno attaccata puntando sul fatto che io abbia ricercato attenzione mediatica. Fare foto compromettenti non ha mai compromesso la mia professionalità nel lavoro – ha continuato -. La scuola non ha mai voluto parlare con me, hanno sempre agito tramite lettere e mai hanno voluto un dialogo. Mi stupisco di come una scuola cattolica che predica la morale tratti così un dipendente. Non si può campare solo con 1.200 euro, è quello il problema”. 

Da dove giunge la polemica

Ecco come si è sollevato il polverone: “Tutto è stato sollevato da una mamma che ha visto il mio profilo privato di OnlyFans. Come ci è arrivata? Il mio profilo Instagram principale era collegato ad un profilo privato, sempre di Instagram, in cui dunque sceglievo io chi accettare e chi meno. In quello privato (e solo lì) pubblicavo i link per accedere ai contenuti di OnlyFans. Non so chi l’abbia visto, di sicuro non lei. Non ho mai accettato nel profilo Instagram privato le mamme dei miei alunni e a dire il vero nemmeno le donne. Avrà chiesto al marito o ad un amico e mi hanno trovata così”.

“Quando l’ha visto è andata a segnalare la cosa alla responsabile delle insegnanti e al dirigente. La responsabile mi ha parlato, mi ha chiesto di cancellare il profilo dicendo che stavo rovinando l’immagine della scuola. Poi la stessa mamma ha però anche pubblicato un post in un gruppo Facebook della zona. Da lì le voci si sono diffuse. Mi era anche stato proibito dalla scuola di parlare pubblicamente della vicenda ma ora mi sono stufata. Ormai è chiaro che sono io la maestra ‘incriminata’ ma non ho niente di cui vergognarmi. Ci sono scatti di nudo, che non sono pornografici”, ha aggiunto, rivendicando le sue azioni.

“So che è una scuola cattolica, quella è la fregatura. In questo senso sapevo che alla lunga questa mia scelta avrebbe potuto causarmi dei problemi. Io però non mi ricordo di aver firmato qualcosa nel contratto che riguardasse la necessità di non pubblicare contenuti social. Penso anche che questa sia l’occasione per esporre il mio punto di vista. Non mi sono vergognata e non mi vergogno di quello che ho fatto. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema. Penso innanzitutto che l’educazione principale che viene data ai figli sia appannaggio dei genitori. E ricordo che se hanno visto il mio profilo significa che sono iscritti ad OnlyFans quindi non si capisce dove stia il problema. Un’educatrice accudisce i bambini, nel resto della vita fa quello che vuole”.

Codice etico per docenti dopo i casi Raimo e della maestra su Onlyfans

Nel frattempo il Ministero dell’Istruzione e del Merito starebbe redigendo un codice etico con norme specifiche per docenti e personale scolastico anche sui comportamenti sui social.