Home I lettori ci scrivono La promozione quasi generalizzata è un brutto segnale per la scuola

La promozione quasi generalizzata è un brutto segnale per la scuola

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Non possono essere promossi tutti. Devono andare soltanto i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, come recita la Costituzione Italiana. Altrimenti si abbassano paurosamente i livelli di apprendimento.

Meritano la promozione gli alunni che hanno dimostrato durante il corso dell’anno scolastico costanza e impegno nello studio e quindi guai a generalizzare con il passaggio alla classe successiva di tutti gli studenti.

Quest’anno, purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, secondo la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, si può non ammettere alla classe successiva solo in casi eccezionali e in presenza di studenti che presentano gravi insufficienze fin dal primo quadrimestre. Tuttavia, considerata l’eccezionalità la quasi totalità dei docenti e dei consigli di classe ci penserà bene a comminare una “bocciatura” per il timore di ricorsi da parte dei genitori degli studenti che troveranno mille appigli con la formula della didattica a distanza: la connessione era lenta, il computer o il tablet non va, lo smartphone è rotto e così via, tutte scusanti per permettere la promozione dei figli ope legis.

Un caso del tutto insolito che con il ritorno alla normalità e alle lezioni in presenza dovrebbe regolarizzare la posizione scolastica degli studenti tra chi ha studiato e si è impegnato tutto l’anno scolastico e chi ha vivacchiato e approfittato di questo periodo particolare di emergenza sanitaria per chiudere i libri dal 5 marzo e non riaprirli più.

Mario Bocola