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La risposta del M5S al pasticcio dei punti organico

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Con un emendamento al decreto Milleproroghe, a prima firma del portavoce M5S al Senato Fabrizio Bocchino, il Movimento 5 Stelle si fa promotore di una soluzione alla ormai tristemente nota vicenda del pasticcio dei punti organico che ha scosso il mondo accademico.
L’emendamento mira a sanare una spiacevole situazione verificatasi nell’attribuzione delle quote di spesa annua per il personale, nella forma dei c.d. punti organico, relativa all’anno 2013, di cui al D.M. 9 agosto 2013 n. 713. Ben 20 università “virtuose”, cioè che hanno soddisfatto i requisiti dell’indicatore spese di personale inferiore all’80% (Cagliari, Camerino, Catania, della Calabria, Firenze, Genova, Mediterranea di Reggio Calabria, Modena e Reggio Emilia, Napoli L’Orientale, Perugia, Piemonte Orientale, Pisa, Politecnico di Bari, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Salento, Salerno, Torino, Udine, Urbino Carlo Bo), si sono viste decurtare le assegnazioni di spesa, vanificando così del tutto lo spirito meritocratico che il legislatore ha voluto dare nello stabilire i criteri di assegnazione. Tutta la vicenda ha assunto la connotazione di una vera e propria discriminazione su base della tassazione studentesca applicata, in quanto molte delle 20 università colpite ingiustamente dal D.M. 713 presenta un valore dell’indebitamento nella norma a causa del basso livello di tale tassazione. In assenza di manovre correttive, dunque, si potrebbe configurare un incentivo per le università ad evitare provvedimenti di riduzione delle tasse studentesche per non incorrere nel meccanismo sanzionatorio subito a causa del D.M. 713, con gravi ripercussioni sul diritto allo studio.
L’emendamento proposto ha diverse funzioni:
– si generalizza il riferimento alla percentuale del turnover perché il testo era ancorato alla vecchia percentuale (20%) mentre ora nuovi riferimenti normativi sono intervenuti su questa percentuale (ad esempio per il 2014 dal 20 al 50% con il decreto del fare), ed auspicabilmente altre ne interverranno in futuro per aumentare tale limite.
– Per le università virtuose si stabilisce che le quote devono essere ricomprese in un range tale che queste non abbiano mai una percentuale di turnover sotto quella stabilita a livello nazionale
– Si stabilisce che eventuali ripartizioni o rinormalizzazioni come quelle effettuate all’art. 2, comma 1, punto (b) del D.M. 713 non generino le penalizzazioni di università che rispettano i parametri del D.L. 49 art. 7.
– Si stabilisce una norma transitoria compensativa per le 20 università “virtuose” che sono state penalizzate dal D.M. 713, a scapito di quelle università eccessivamente premiate con assegnazioni molto al di sopra della media.
– Proroga i termini per l’emanazione di un eventuale decreto per un ulteriore raffinamento del calcolo dei punti organico.
In questo modo, si ristabilisce equità e giustizia almeno nella vicenda della distribuzione delle nuove assunzioni. Nuove assunzioni che, ci preme ricordare, sono a tutt’oggi vessate e penalizzate da un assurdo limite di turnover imposto dal presente governo, e che vari tentativi emendativi del M5S non sono riusciti ad eliminare. L’emendamento proposto sana dunque sia la situazione pregressa che quella futura, a saldi invariati, e rappresenta una risposta concreta ad un problema sollevato da più parti su cui finora né il governo né la maggioranza hanno voluto affrontare.