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La scuola che vorrei, parola ai ragazzi: per l’80% di loro non insegna nulla di utile alla vita, pochi si sentono valorizzati

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La scuola italiana, così com’è, stimola i ragazzi? Com’è la scuola che vorrebbero gli studenti? A rispondere a questa domanda un sondaggio di Webboh Labil primo osservatorio permanente sulla Gen Z nato dall’incontro di Webboh con l’istituto di ricerca Sylla.

Sono state le risposte di oltre 38.000 studentesse e studenti di scuole elementari, medie e superiori, a cui è stato chiesto di condividere le loro opinioni, percezioni e aspettative sulla scuola. I risultati raccolti, anche grazie al coinvolgimento degli utenti del sito Studenti.ithanno dato vita al report “La scuola che vorrei”.

Le proposte

Agli studenti è stato chiesto di descrivere come vorrebbero che fosse l’ambiente scolastico perfetto:

  • inclusivo e rispettoso, dove tutti hanno le stesse possibilità di imparare (8,9/10);
  • con spazi belli e accoglienti, aiutando chi ha problemi o difficoltà (8,8/10);
  • più connesso alla realtà, con insegnamenti utili per la vita quotidiana (8,7/10);
  • orientato all’innovazione, con uso di tecnologie che rendano le lezioni interattive e coinvolgenti (8,5/10);
  • un luogo dove gli studenti possano esprimere la loro opinione, possano lavorare insieme in gruppo e si facciano attività creative e divertenti (8,5/10).

Le criticità

I principali problemi evidenziati dal report riguardano la percezione di un ambiente scolastico poco innovativo e carente in termini di preparazione alla vita reale e al lavoro, dando molta importanza alla salute mentale. In dettaglio:

  • l’80% pensa che la scuola non insegni argomenti utili alla vita;
  • l’80% trova che lo zaino sia troppo pesante;
  • il 67% prova ansia ad andare a scuola;
  • il 67% ritiene che la scuola non si preoccupi della salute mentale degli alunni;
  • il 67% passa giorni interi a studiare;
  • il 68% è abbastanza o molto contento del livello di insegnamento che riceve;
  • per il 49% i professori non sono abbastanza comprensivi e non si preoccupano a sufficienza che un argomento venga capito;
  • il 49% dei ragazzi ha trovato situazioni di degrado a scuola. Infatti, molti di loro non si fidano della solidità delle strutture e ben il 50% dei ragazzi crede possibile il rischio di crollo della struttura.

È emerso, in linea generale, che gli studenti non si sentono apprezzati, accolti e supportati a scuola: “è un luogo dove mi sento valorizzato” ha ricevuto solo 4.3 su 10 e “è un luogo dove mi sento accolto e supportato” 4.5 su 10. Inoltre, il concetto “il bullismo viene affrontato e gestito in modo efficace” ha ricevuto 5.2 su 10, risultato che porta a pensare che l’istituzione scolastica non sia in grado di affrontare e gestire il bullismo.

Il team di Webboh Lab ha poi individuato 5 profili che identificano gli studenti in base alle loro risposte al questionario:

  1. Visione e Motivazione (34,2%): è il gruppo che identifica gli studenti che vedono la scuola come preparazione pratica per il futuro e il lavoro, e che prediligono un approccio tradizionale.
  2. Praticità e Inclusività (30,3%): riguarda i ragazzi focalizzati sulla preparazione professionale e sull’apprendimento collaborativo in un ambiente stimolante.
  3. Ambizione e Pragmatismo (14,4%): apprezzano competizione e premi, con un focus sulla crescita individuale.
  4. Creatività e Relax (12,7%): è il cluster in cui vengono valorizzati la libertà creativa e un ambiente rilassato con meno compiti e più attività artistiche.
  5. Tradizione e Libertà (8,4%): dove gli studenti preferiscono un approccio educativo classico, senza eccessiva enfasi su tecnologia o creatività.