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L’anno scolastico potrebbe essere a fisarmonica

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Questo mancava nel vasto panorama delle definizioni per commentare l’inizio dell’anno scolastico e la sua durata nel tempo, se l’infezione fa la sua comparsa: la scuola a fisarmonica. Il suo mantice, e quindi il pezzo in esecuzione, si aprirebbe e chiuderebbe secondo le variabili del virus nelle scuole.

E allora, l’assessore regionale alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, ha dichiarato: “Dobbiamo prepararci a un anno scolastico a fisarmonica, cioè con possibili chiusure laddove emergeranno cluster”. 

“Appena si verificheranno casi di positività i plessi verranno chiusi, scatterà la quarantena, si attiverà la didattica a distanza e nel frattempo gli istituti andranno sanificati. Dopo un nuovo modello di sanità a fisarmonica, dobbiamo pensare anche a una scuola a fisarmonica: saremo pronti cioè, con l’ausilio pratico delle Uscar (Unità speciali di continuità assistenziale regionale) a fare tamponi, a intervenire in modo mirato e tempestivo per circoscrivere eventuali cluster”.

Mentre, relativamente a piscine e palestre, “bisognerà abbandonare il vecchio concetto. Si andrà su prenotazione e i bimbi saranno pochi”.

Contestualmente, viene ventilata pure una sorta di impedimento ai docenti di attivare la dad, qualora la classe venisse messa in quarantena. Ci sarebbe infatti l’incompatibilità del docente a prestare servizio dal momento in cui si trova in malattia, considerato che la quarantena è attualmente equiparata appunto alla malattia che dunque impedirebbe ai docenti di fare lezione, seppure a distanza. 

Tuttavia la domanda è: se il prof è in condizioni fisiche perfette, pur essendo in quarantena, perché mai non dovrebbe svolgere il suo lavoro da casa?