Home I lettori ci scrivono L’assurdo caso dei Dsga “Facenti Funzione”

L’assurdo caso dei Dsga “Facenti Funzione”

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Ci sono molti assistenti amministrativi che da 15 anni e più sono prestati annualmente a svolgere l’ingrato lavoro di Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, senza ancora essere passati nel ruolo superiore: hanno cominciato a coprire posti vacanti dinanzi alla possibilità di svolgere mansioni più importanti e quindi di fare quella che una volta si chiamava “carriera”.

In prevalenza, hanno continuato l’opera, mettendosi a disposizione ad ogni settembre e collezionando una serie infinita di incarichi annuali. Nel corso degli anni, addirittura, il numero dei “Facenti Funzione” è lievitato, perché nel frattempo non si è provveduto ad attuare il turn over. Così, ci ritroveremo, all’inizio di quest’anno scolastico 2018/19, con la bellezza di quasi 2.500 posti di DSGA privi di titolare a settembre, la situazione toccherà l’apice dell’incoerenza: con i pensionamenti in arrivo, volontari e d’ufficio, si sfioreranno i duemilacinquecento posti vacanti. a rendere più complicato il quadro c’è pure il fatto che in una scuola su tre mancherà pure il dirigente scolastico, con l’istituto affidato alla reggenza. a prendere in mano la gestione finanziaria e del personale tutto di queste scuole, senza nemmeno l’adeguato supporto del capo d’istituto, saranno così ancora degli Assistenti Amministrativi prestati al ruolo superiore di Direttore S.G.A..

Ma chi sono questi dipendenti invisibili che lavorano nell’oscurità e si prendono responsabilità enormi in cambio di una diaria annuale risibile? “Si tratta di Assistenti Amministrativi praticamente sedotti e abbandonati, convinti ad accettare (‘perché lei è in grado ed una scuola senza DSGA non può partire’) a ricoprire un incarico complesso, senza avere avuto alcuna formazione e senza nemmeno un adeguato supporto da parte degli uffici scolastici periferici”.

A questo proposito, ricordiamo che il DSGA ha compiti organizzativi, predispone e contabilizza gli atti, è consegnatario dei beni mobili, sovrintende ai servizi generali ed amministrativo-contabili, svolge attività di tutor, aggiornamento e formazione nei confronti del personale, è il responsabile della contabilità e degli adempimenti fiscali, emette e firma i mandati di pagamento e reversali d’incasso è Ufficiale Rogante. Inoltre, sempre il DSGA si occupa di verificare dei requisiti pensionistici, anche in luogo dell’INPS e di specifiche pratiche fiscali (gestione AVCP, Cig, Cup, PCC, Firma digitale, Emens, Certificazione unica, 770, Dichiarazione Irap). Per non parlare del Miur, del Mef, di tutti quegli altri enti che riversano sugli istituti richieste di ogni tipo, in perenne ricerca di dati, quasi a rasentare lo stalking.

Gli Assistenti Amministrativi ora però dicono BASTA e chiedono di voltare pagina (AL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO). Prima di tutto, attraverso la loro stabilizzazione, che deve per forza di cose avvenire creando una graduatoria di 24 mesi per DSGA, al fine di assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2018/2019 e di salvaguardare e valorizzare la professionalità acquisita negli anni dal personale Assistente Amministrativo utilizzato nel profilo di Direttore Servizi Generali e Amministrativi, ai sensi delle disposizioni vigenti sulla sostituzione dei personale del medesimo profilo professionale, con l’obiettivo anche di contribuire a superare e limitare i numerosi contenziosi passati, presenti e futuri con il Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonché di contemperare le esigenze dei soggetti portatori di interessi come sopra individuati e quelli dei candidati alla procedura concorsuale di cui alla LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205,  cd concorso ordinario per Direttore Servizi Generali e Amministrativi, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dovrebbe predisporre distinte graduatorie provinciali permanenti per titoli, riservate al reclutamento dei Direttori S.G.A. delle Istituzioni Scolastiche, cui attingere per una quota delle assunzioni non superiore al 50 per cento dei posti vacanti e disponibili cosi come determinati nel Decreto Interministeriale di Determinazione dell’Organico di Diritto per l’anno scolastico 2018/19.

L’accesso alla predette graduatorie deve essere riservato al personale Assistente Amministrativo, in servizio con  contratto a tempo indeterminato che, all’atto dell’iscrizione in graduatoria, abbia maturato il requisito di  aver prestato n. 2 anni di servizio da Direttore Servizi Generali e Amministrativi prestati a partire dall’anno scolastico 2000/2001 e riattivando quella MOBILITA’ VERTICALE CHE PER LEGGE DOVREBBE SVOLGERSI OGNI BIENNIO. Per i DSGA ci vorrebbe UN DECRETO LEGGE STRAORDINARIO AD HOC (che proroghi la validità delle vecchie graduatorie definitive degli ammessi a formazione – graduatoria mobilità prof.le ATA – come avvenne nel luglio 2011) per poter riprendere e concludere la procedura di Mobilità Professionale iniziata nel 2010 e rimasta ZOPPA in quanto ci sono persone (non molti per provincia) che hanno superato metà procedura concorsuale interna e attendono la formazione finale con l’esame per accedere al ruolo di DSGA.

Basterebbero un paio di mesi (quelli necessari all’avvio di un unico corso di formazione regionale e all’organizzazione l’esame finale) per ottenere velocemente e con spesa veramente minima graduatorie definitive da cui attingere per immissioni in ruolo, PER TAMPONARE SUBITO, ALMENO IN PARTE LA CARENZA ORGANICA.
Queste procedure possono essere affiancate al concorso previsto dalla legge di bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017, n. 205 pubblicata nella G.U. n.302 del 29/12/2017), ma avrebbe il vantaggio di far vedere che il MIUR prende fattivamente a cuore una problematica non risolta da decenni sanando contemporaneamente diversi contenziosi tutt’ora in essere.
Il CONTINGENTE dei posti da riservare a questa procedura d’urgenza potrebbe essere UN TERZO di quelli vacanti e disponibili (i 2/3rimarebbero per il concorso stabilito dalla legge di bilancio 2018).
L’urgenza, il fatto che non ha avuto corso nessuna altra forma di reclutamento e il fatto che dette graduatorie risalgono ad una legge ante-Brunetta sarebbe sufficiente a giustificare la correttezza della procedura.

Per quest’anno scolastico 2018/19 il contingente DSGA da immettere in ruolo è pari a 724 unità, ci si auspicherebbe che alla stessa stregua dei docenti magistrali verso i quali si è pensato alla Camera de Deputati nella seduta del 19 luglio 2018 presso la XIII Legislatura onde evitare la paralisi delle scuole così recitando “cifr. pag. 56 (Flora FRATE (M5S) concorda con il giudizio positivo espresso ieri dalla deputata Villani sulla norma che prevede un differimento dei termini di applicazione delle sentenze sui diplomati magistrali. La sospensione dei termini, infatti, potrà assicurare la presenza in cattedra degli insegnanti all’avvio del nuovo anno scolastico, garantendo agli alunni la continuità didattica. Non comprende le ragioni addotte, invece, dalla deputata Ascani, non essendo qui in discussione la sentenza, ma una norma che vuole scongiurare il rischio di paralisi della scuola. Concorda con la necessità di prevedere, comunque, una riforma strutturale del sistema, anche rivedendo profondamente le disposizioni della legge n. 107 del 2015, che, a suo avviso, hanno provocato solo danni”.

Dunque, solo perchè i Facenti Funzione sono UNO per scuola, professionali, seri, onesti, lavoratori, facendosi carico di responsabilità IMMANI senza fiatare ma con orgoglio e responsabilità solo e soltanto personali, non vengono CURATI come si dovrebbe.

In questo modo, si permetterebbe di coprire i posti vacanti da parte di tutti coloro che in questi anni si sono messi a disposizione, mettendoci la faccia, l’impegno e lavorando ben oltre l’orario previsto. Per fare ciò, sia ben chiaro, non serve alcuna prova selettiva. La loro competenza è certificata dagli anni di servizio, dall’operato sul campo.

Inoltre ci sarebbe una concorrenza IMPARI al solo concorso ordinario in quanto i Facenti Funzione diversamente dai laureati non hanno lo stesso tempo a disposizione per studiare intensamente dal mattino (come sarebbe per loro), ma devono e sono tenuti a farsi carico del lavoro da svolgere fino alle 17 circa ogni giorno.

Ci si augura che il Ministro Bussetti ed il Parlamento TUTTO sentano il DOVERE di SANARE questa incresciosa condizione che si protrae oramai da circa 20 anni.

Luigi De Rosa