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L’autonomia differenziata farà morire il Sud, scuola e sanità imploderanno: De Luca all’attacco di Meloni e dei ministri meridionali “traditori”

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Se passa l’autonomia differenziata, alla quale la Lega tiene tantissimo e che intende assolutamente approvare entro il 2024, il passo successivo saranno i contratti integrativi regionali nell’ambito scolastico e sanitario: per il Sud Italia sarebbe la fine. A sostenerlo, a Bari sabato 20 gennaio, è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la presentazione del suo libro ‘Nonostante il Pd’, assieme al governatore della Puglia Michele Emiliano.

Per De Luca c’è una situazione che si sta sviluppando a livello governativo molto “pericolosa: si pensa di dare autonomia per i contratti integrativi regionali nella scuola e nella sanità. Se li faranno noi al Sud la sanità la chiudiamo perché ci sarà la fuga dei medici”.

Per la scuola si potrebbero andare a determinare, in particolare, contratti territoriali per gestire ad esempio il personale a livello anche di integrazione economica, di mobilità e di reclutamento, oltre che di gestione del precariato: si andrebbe a formare, in pratica, quello che si realizza da tempo nelle province a statuto speciale. Con le regioni con meno risorse che rimarrebbero, almeno sentire De Luca, sempre più indietro a quelle virtuose.

Stando così le cose, secondo il governatore campano è evidente che “il governo Meloni è nemico del Sud e chi come ministro meridionale asseconda questa tendenza, sta tradendo il Sud”.

De Luca ha quindi sottolineato che in Italia “abbiamo una pubblica amministrazione che in questi anni è stata distrutta: sono state distrutte le autonomie locali. L’autonomia differenziata significa la morte del Sud”.

Il presidente della Regione Campania ha ricordato che “a gennaio dello scorso anno ci avevano detto che avrebbero dovuto definire prima i Lep, ora ci hanno detto che saranno i Lep saranno definiti, ma non finanziati”.

Poi, ha concluso De Luca, “hanno detto che l’autonomia si farà senza oneri aggiuntivi per lo Stato: ma come la facciamo la perequazione fra i territori?”.