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Le 3 fasi dello Spaced Learning

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Lo Spaced Learning,  proposto per la prima volta da Paul Kelley e sperimentato soprattutto alla Monkseaton High School nel Nord dell’Inghilterra, consente di massimizzare la concentrazione e il lavoro cognitivo degli studenti, focalizzando l’attenzione su di un particolare argomento, affrontandolo da punti di vista diversi e modalità di fruizione dei contenuti diversificate.

Il metodo prevede una particolare articolazione del tempo della lezione, costituito, appunto, da momenti di input e intervalli, con lo scopo di far valere una teoria neuro-scientifica che sostiene che l’attenzione non si può sostenere per più di un determinato tempo e il cervello conserva ciò che gli viene ripetuto. Per comprendere meglio questa metodologia didattica riportiamo 3 fasi fondamentali:

  1. La prima fase può essere rappresentata da una breve relazione con la quale l’insegnante presenta la parte principale delle informazioni. Queste informazioni possono essere supportate ad esempio da una presentazione in power point.
  2. La seconda fase è centrata sul richiamo delle informazioni, durante il quale gli studenti sono sollecitati in 2 modi: a) visionando un video in cui sono presenti le tematiche presentate nella prima fase. b) utilizzando la stessa presentazione dalla quale sono state tolte molte parole chiave.
  3. La terza fase si focalizza sulla comprensione; ovvero gli studenti dovrebbero eseguire un compito scritto ( tipo tesina ) nel quale dovranno evidenziare le loro conoscenze o abilità apprese nelle fasi precedenti.