Secondo quanto comunicato dalla Stampa le cattedre messe a concorso, contrariamente a quanto nel comunicato del Miur si leggeva, saranno in tutto 11.892 ma divise in due tranches: 7.488 l’anno prossimo, 4.404 nel 2014.
Ma non solo, sembra anche che dal ministero il giornale abbia saputo che “la procedura concorsuale avverrà secondo modalità innovative per favorire l’ingresso nella scuola di insegnanti giovani, capaci e meritevoli”.
E’ vero, continua il giornale di Torino, che non è ancora chiaro il meccanismo che dovrebbe riservare ai giovani una quota dei posti, “ma al ministero lo stanno studiando, e si pensa ad una percentuale di under 30 tra il 10 e il 15 per cento.”
Tuttavia l’altra notizia di rilievo riguarda le materie per le quali saranno banditi i concorsi: “non ovunque e non per tutte le materie. Particolari carenze di organico di registrano in Sardegna, specificamente per l’insegnamento della matematica, e poi in tutto il Nord. Al Sud, invece, arriverà molto poco della nuova infornata. E poi si mettano l’anima in pace i neolaureati in lettere, filosofia, lingue, storia dell’arte e materie umanistiche in generale: le cattedre a concorso saranno, per la maggior parte riservate alle discipline scientifiche (matematica in testa) e tecnologiche. Qualcosa di umanistico ci sarà pure, ma riguarderà le discipline letterarie «toste», tipo latino e greco.”
Sembra fra l’alto che tutta l’attenzione del ministro sia protesa alla sistemazione di giovani all’intero della scuola: “ma giovani sul serio, con meno di trent’anni e qualche master alle spalle: nuove energie, nuova generazione.”
E se la questione dell’età dei docenti, come dice La Stampa, non sfugge a Profumo, non si capisce perché non si attivi pressando per mandare in pensione qui docenti sessantenni che si sono rivolti ai giudici per uscire dalla scuola.