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Le criticità della Buona Scuola dal punto di vista della FLC CGIL

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C’è chi come il sottosegretario del Miur Davide Faraone pensa che la legge 107/2017 abbia risolto molte criticità del sistema scolastico italiano, a partire dalla risoluzione di un precariato storico che troppo lungamente era stato parcheggiato nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

Con la Buona Scuola, sono pienamente convinti al Miur, il problema precariato è un ricordo del passato. Non è dello stesso punto di vista il Segretario Nazionale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo che così si esprime sul problema del precariato: “Il Piano straordinario di assunzioni contenuto nella legge 107 non ha risolto il problema del precariato storico, perché ha lasciato insoluto il dramma dei docenti della seconda fascia”.

Già i precari della seconda fascia d’Istituto non solo sono docenti abilitati, ma molti di loro hanno alle spalle una discreta esperienza d’insegnamento. Si tratta di docenti ormai formati, che ogni anno vengono puntualmente utilizzati per supplenze anche annuali, e che avrebbero potuto già essere immessi in ruolo senza passare da ulteriori concorsi per entrare in ruolo. Poi, osserva il sindacalista della Flc Cgil Pantaleo, la legge 107 non ha considerato la possibilità di immettere in ruolo nemmeno i docenti appartenenti alla seconda fascia di istituto di quelle discipline come matematica e sostegno in cui le graduatorie ad esaurimento sono esaurite in moltissime province d’Italia. Come non ha preso minimamente in considerazione, continua il leader della Flc Cgil, nemmeno il potenziamento dell’offerta formativa per i docenti delle scuole dell’infanzia già immessi nelle graduatorie ad esaurimento e di merito, discriminandoli rispetto agli altri docenti precari.

 

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Un’altra criticità della legge sulla Buona Scuola, evidenziata da Mimmo Pantaleo, è la contraddizione tra il sistema di reclutamento tramite pubblico concorso e la successiva chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici che apre la strada a meccanismi clientelari e discriminatori. Un’osservazione che è molto condivisa dagli insegnanti, quella fatta dal Segretario nazionale della Flc Cgil. Mimmo Pantaleo sottolineando quali sono le criticità della Buona Scuola dal punto di vista della FLC CGIL, pone un interessante interrogativo: “Perché prima di procedere con un nuovo concorso non si stabilizza chi ha maturato il diritto nel rispetto della sentenza della Corte di Giustizia Europea?”. Ci piacerebbe sapere come rispondono alla domanda di Pantaleo, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e soprattutto il sottosegretario Davide Faraone che tra l’altro il 25 gennaio parteciperà a Palermo ad un Convegno di Formazione organizzato proprio dalla Flc Cgil.

 

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