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Le norme sui ricorsi

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I ricorsi sulla mobilità e sui provvedimenti amministrativi dovranno essere inoltrati ai Provveditori agli studi. Per contro, i ricorsi in materia di abilitazioni riservate e concorsi ordinario dovranno essere presentati ai Direttori regionali. Stessa cosa per quanto riguarda i ricorsi straordinari  al Presidente della Repubblica. Queste in sintesi le disposizioni contenute nella nota ministeriale, prot. n. 6155, emanata dal dicastero di viale Trastevere il 17 luglio scorso. Il dispositivo detta le nuove regole sui ricorsi gerarchici e sui ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica. Ma, comunque, di disposizioni transitorie valide fino a quando le riforme non andranno a regime. Va detto subito, infatti, che gli strumenti ordinari di tutela in materia di rapporto di lavoro sono individuati dall’ordinamento nel ricorso al giudice ordinario e nelle procedure di conciliazione ed arbitrato disciplinate dal contratto collettivo nazionale quadro del 23 gennaio 2001. Ciò non di meno, le procedure amministrative sono ancora in vigore e, dunque, gli interessati potranno continuare ad avvalersene in aggiunta o in alternativa a quelle giudiziarie o arbitrali.
Per lo meno fino a quando la nuova disciplina non sarà definita con l’entrata regime delle riforme e con la stipula di un apposito accordo negoziale di recepimento dell’accordo quadro. Che pure è già applicabile anche in mancanza di un accordo specifico per il comparto scuola.