Home Politica scolastica Le scuole paritarie che non pagano i docenti

Le scuole paritarie che non pagano i docenti

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Ieri alla Camera dei Deputati, durante il Question Time settimanale, il Ministro Giannini ha risposto all’interrogazione di Silvia Chimienti (M5S) sullo scandalo dei “diplomifici”, le scuole che non pagano i propri docenti e li costringono a promuovere gli alunni sfruttando il loro disperato bisogno di punti per salire in graduatoria. Un fenomeno assai diffuso e denunciato ormai un anno fa dal professor Paolo Latella, che ha redatto un dossier approfondito e lo inviato ai Ministri Carrozza e Giannini, senza ottenere alcuna risposta.

La Giannini ha risposto ribadendo che il monitoraggio su questi fenomeni spetta agli Uffici Scolastici Regionali e che verranno assunti 55 nuovi ispettori per potenziare le attività di controllo: “Il monitoraggio ispettivo dovrà essere intensificato – ha assicurato il ministro – e riguardare non solo gli aspetti di valutazione dell’efficacia del sistema ma anche i profili legati all’utilizzo del personale”

“L’unica buona notizia, dopo aver ascoltato la replica di Giannini, è che finalmente oggi  il Ministero ha dovuto pronunciarsi pubblicamente su uno scandalo che fino ad ora è stato colpevolmente ignorato – ha dichiarato la deputata Silvia Chimienti, prima firmataria dell’interrogazione.

“Per il resto dal Ministro solo parole vuote, rimandi a normative già in vigore e dunque completamente inefficaci. L’unico provvedimento sembra essere l’assunzione di 55 nuovi ispettori. Una cifra ovviamente insufficiente. L’unica strada da seguire per combattere i diplomifici, come suggerito dalla nostra proposta di legge a firma Vacca, è quella di legare l’accreditamento agli istituti privati che richiedono la parità alla condizione che vengano esibite all’ente pubblico le quietanze di pagamento dei docenti.

Purtroppo, a giudicare dalla risposta del Ministro, siamo ben lontani dal raggiungere questo obiettivo” conclude la deputata.