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“Legalità, Sicurezza e Dignità”

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La manifestazione ha visto la presenza di Giovanni M. Flick, Vice-Presidente della Corte Costituzionale, e di Achille Serra, Alto Commissario Anticorruzione, già Prefetto di Roma, che sono stati accolti e presentati dal Rettore Magnifico Prof. Renato Guarini e dalla Presidente di Athenaeum N.A.E. Maria Camilla Pallavicini: Erano presenti oltre mille studenti degli Istituti superiori di Roma, destinatari del progetto stesso.
Scopo dell’iniziativa è stato quello di evidenziare il legame profondo che esiste tra sicurezza, legalità e dignità, favorendo un vivace dibattito sui principi tutelati dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Oggi si parla molto, forse troppo, di sicurezza, poco di legalità, e ancor meno di dignità – ha sostenuto Giovanni M. Flick – eppure questi tre concetti sono fra loro interdipendenti e connessi. Difatti per ottenere sicurezza bisogna offrire legalità. La “cultura dell’illegalità” invece vede il rispetto delle leggi come un optional, promuove intolleranza, ad esempio, per i lavavetri abusivi e per i mendicanti, mentre invoca la tolleranza massima per se stessi o per gli evasori fiscali.
Secondo G.M. Flick, tuttavia, la prevenzione e la repressione da parte dello Stato non potrà mai essere sufficiente da sola, in assenza di una partecipazione della società civile e delle sue componenti, in chiave anche di solidarietà.
Figlia dell’illegalità è inoltre la “cultura dell’impunità”, che fa parte della tradizione del nostro paese tanto che già Giolitti teorizzava che le leggi, per gli amici si interpretano, per gli altri si applicano. Questa cultura ha spesso vanificato la legge attraverso la certezza della prescrizione, del condono e dell’indulto.
Infine, sicurezza e legalità – ha concluso M. Flick –  non possono essere perseguite senza che il valore della pari dignità e del rispetto reciproco siano osservati. Rispetto della dignità sia di chi è vittima di aggressioni, sia di chi ne è autore, soprattutto nelle situazioni in cui l’aggressione sia in realtà espressione di sofferenza e di disagio sociale.
Ha preso, poi la parola l’Alto Commissario Anticorruzione Achille Serra.
Riportando alcuni esempi tratti direttamente dalla sua esperienza di Prefetto in varie città di Italia, ha ribadito più volte quanto sia necessario e quanto manchi il dialogo da parte degli organi istituzionali, sia nei confronti dei giovani che di altre aree sociali. È con il dialogo che si possono prevenire i comportamenti illeciti –ad esempio negli stadi – , spesso dettati da condizioni economiche e sociali  pressanti.
Riguardo all’idea di solidarietà, con essa si deve certamente intendere il poter accogliere chiunque, ma potendo assicurare ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente.
L’emarginazione sociale, l’indigenza economica, la mancanza di cultura costringono a compiere atti illeciti e ciò crea insicurezza e insofferenza nella gente, insicurezza e insofferenza generate anche dall’assoluta incertezza della pena che appare decisiva priorità da affrontare.
Inoltre, assistiamo alla perdita dei valori, la famiglia, la scuola ecc., ed è profondamente sbagliato sostituire la perdita dei valori con azioni di repressione. È necessario, invece, il coinvolgimento in prima persona del singolo cittadino, sia nell’evitare di compire atti illeciti, sia nel non favorirli, anche solo con il silenzio.