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Legge di Stabilità. Per Cgil gli statali: “6.000 euro in meno in busta paga”

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I sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil criticano il disegno di legge di stabilità appena approvato dal Consiglio dei ministri definendolo “un colpo durissimo, l’ennesimo attacco ai servizi pubblici e ai lavoratori che li garantiscono”.
L’ennesima serie di tagli lineari – affermano Rossana Dettori, Domenico Pantaleo, Giovanni Torluccio, Benedetto Attili e Alberto Civica, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua – colpisce il diritto alla salute con la stretta incomprensibile sui permessi per la legge 104, inaccettabile in quanto lesiva dei diritti alla tutela sociale riconosciuti dal nostro ordinamento.
La Legge di stabilità priva poi i lavoratori dei servizi pubblici persino dell’indennità di vacanza contrattuale, cioè del recupero, per quanto parziale e insufficiente a coprire la pesante perdita di potere d’acquisto subita negli anni di mancati rinnovi, dell’inflazione.
Sostengono fra l’altro i cinque sindacalisti che “la reintroduzione dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista per il 2015, potrebbe far pensare a un prolungamento del blocco contrattuale, che verificheremo una volta esaminato il testo e che renderebbe questa manovra una vera e propria persecuzione. La nostra mobilitazione unitaria, che non si è mai arrestata dovrà quindi assumere connotati di maggior radicalità e coinvolgere i cittadini, i più colpiti da una manovra che aggrava l’impoverimento generalizzato del Paese”
Anche Bersani, leader del Pd, durissimo: “Credo ci siano cose da aggiustare su due punti: serve un’occhiata molto precisa sugli effetti dei tagli alla sanità e temo che per la scuola si taglino 6.300-6.400 posti lavoro degli insegnanti” “Vogliamo capire bene la questione sociale. Temo di non sbagliarmi ma sotto la parola complicata di ingegnerizzazione ci sono tagli di 6.300-6.400 posti di lavoro per gli insegnanti e si stabilisce che gli insegnanti di sostegno lavorano più ore di quelli di latino e greco. Su sanità e scuola vogliamo chiarimenti e siamo pronti ad intervenire per delle correzioni”.
Intanto tra i provvedimenti presi viene confermato il blocco dei contratti fino al 2014. Per il 2013-2014 non sarà erogata neanche l’indennità di vacanza contrattuale che dovrebbe tornare nel 2015 calcolata sulla base dell’inflazione programmata.
Pesante invece appare la stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l’assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili.