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Lettera alla ministra Azzolina: bene i concorsi, ma non bastano per garantire la qualità dei docenti

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Gentile Ministra Azzolina,

desideriamo manifestarle il nostro convinto apprezzamento per la fermezza con cui si è opposta alla pressante richiesta di un’ennesima sanatoria ope legis da parte dei sindacati e di numerose forze politiche, confermando il concorso ordinario quale strumento per la selezione del personale docente.

Accogliere tali richieste avrebbe rappresentato l’ennesimo tradimento del dettato costituzionale e soprattutto un pessimo servizio al mondo della scuola, in nome di interessi, tanto dei sindacati che della politica, che nulla hanno a che fare con l’obiettivo di rendere l’istruzione pubblica realmente democratica e credibile, in quanto capace di far sì che tutti gli studenti, specialmente quelli che partono svantaggiati, abbiano le migliori chances di riuscita.

Ma perché questo sia possibile la modalità concorsuale non può da sola costituire una garanzia: è indispensabile che la selezione del personale docente e il percorso formativo siano estremamente rigorosi (come Lei sa, nel sistema scolastico finlandese, considerato tra i migliori del mondo, solo un candidato su nove viene abilitato all’insegnamento). A prescindere dall’imminente concorso che necessariamente, data la situazione attuale, si svolgerà in una forma molto semplificata, ci pare essenziale che un aspirante docente debba misurarsi con tipologie di prove realmente atte a verificarne le attitudini e le capacità.

Dovrebbe essere da tutti condivisa l’idea che qualsiasi ulteriore riforma della scuola non troverà alcuna realizzazione se non verrà affidata a insegnanti motivati, preparati nelle loro discipline, autorevoli, esigenti, competenti nella didattica, nella comunicazione e dotati delle necessarie attitudini relazionali e affettive.

Ringraziandola per la Sua attenzione le facciamo i nostri più sinceri auguri di buon lavoro.

Andrea Ragazzini, Valerio Vagnoli, Sergio Casprini, Giorgio RagazziniGruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità