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Lettera inviata al Presidente della Repubblica e alla Commissione UE

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Illustrissimo Presidente della Repubblica, professore Sergio Mattarella

L’Italia è sotto procedura d’infrazione 2124/10 della Commissione UE, proprio per la recente attività legislativa adottata, Decreto Legge 70/2011, che, deroga all’applicazione della direttiva 1999/70/CE ,relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP, sul lavoro a tempo determinato del personale ATA, è una procedura motivata da esigenze imprescindibili di erogazione del servizio scolastico e compensata da un piano di immissioni in ruolo – che si è trasformata il 20 novembre scorso in parere motivato. E che potrebbe portare ad una condanna per il nostro Stato con risarcimenti sino a 8 milioni di euro.

Senza dimenticare l’applicazione della sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 novembre scorso, da parte dei giudici nazionali nel caso di ricorsi seriali ai tribunali del lavoro. Inoltre, a livello nazionale, il Tar del Lazio ha già condannato il Miur, proprio per aver utilizzato i posti destinati al personale Ata ad altro personale, stabilizzando quello di altri enti sono ad allora contrattualizzato come Co.Co.co..

L’assurdo di questa situazione è che ad avviare la causa giudiziaria europea è stata proprio una denuncia per tutelare il personale Ata della scuola, le 102mila assunzioni di cui tanto si vanta il Governo, non sono altro che un atto dovuto, anche se parziale, di sentenze e procedure provenienti dell’Europa che mettono in guardia il nostro Paese, indi, la Giannini e Renzi, prendano atto che di regali, loro, non ne hanno fatti. Dirottare le assunzioni del personale Ata già previste sui pensionamenti, andrebbe ad inficiare anche delle leggi dello Stato italiano.

Ad iniziare dalla Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, nella quale, all’articolo 15, è stato “definito un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale”. Per la copertura delle immissi oni in ruolo, tra l’altro, il Governo italiano ha provveduto di recente attraverso la Legge 190 del 2014, la cosiddetta Legge di Stabilità, che al comma 5 dell’unico articolo ha previsto lo stanziamento di un apposito fondo nazionale “finalizzato all’attuazione degli interventi di cui al medesimo comma 4, con prioritario riferimento alla realizzazione di un piano straordinario di assunzioni, al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro e alla formazione dei docenti e dei dirigenti.

Senza avere nulla contro il personale perdente posto delle province, sono 22.261 le immissioni in ruolo ad oggi ancora fattibili, si tratta della somma di 3.643 posti al 31 agosto 2015, 12.735 posti per supplenze annuali al 30 giugno e dei 6.243 di posti che, appunto, con il nuovo anno scolastico si renderanno disponibili a seguito dei pensionamenti. Cui si aggiungono i 5.182 derivanti dall’adeguamento previsto dal Miur attraverso la circolare della direzione del personale di Viale Trastevere n . 22173, del 27 luglio scorso, relativa all’organico di fatto Ata del prossimo anno scolastico. Ora, a fronte di quasi 30mila posti liberi e 40.000 precari Ata che potrebbero essere stabilizzati dai giudici del lavoro, l’amministrazione, congela quei posti. Nell’attesa di un Suo interessamento, i migliori auguri per il Suo mandato