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M5S: la mancata risposta del governo a “Quota 96” è uno schiaffo

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“La mancata inclusione nel Decreto Scuola di una norma che mettesse fine all’anomalia dei Quota 96 è uno schiaffo non solo nei loro confronti, ma anche verso chi vede nella conoscenza non una spesa onerosa, ma un investimento”. .
“Nel Decreto Istruzione presentato ieri dal Governo – affermano i Deputati del M5S – manca un provvedimento molto atteso e importante: quello che avrebbe dovuto consentire di conseguire la meritata pensione ai Quota 96, il personale della scuola a cui la Riforma Fornero ha negato l’esercizio di questo diritto”.
Una delegazione della Commissione Istruzione del M5S ieri ha incontrato gli aderenti del comitato Quota 96 che manifestavano in piazza San Silvestro, ricevendo un’accoglienza molto calorosa.
In particolare la Deputata Maria Marzana ha esposto ai presenti le caratteristiche della proposta di legge di cui è prima firmataria e che ha lo scopo di dare una risposta definitiva ai lavoratori che sarebbero dovuti andare in pensione sin dal settembre 2012.
“Si tratta di una proposta di legge chiara e inattaccabile – spiega Marzana – sia dal punto di vista tecnico che per quanto concerne la copertura finanziaria. Durante le sedute in Commissione la posizione del Movimento è sempre stata coerente e determinata.
“Questo momento di confronto è servito anche per concordare le prossime azioni – dichiara la Deputata Ciprini della Commissione Lavoro – affinché, nonostante il ritardo, si possa porre finalmente una soluzione alla questione”.
“Mentre noi del MoVimento 5 stelle scendevamo in piazza e incontravamo i Quota 96 – continua la Deputata Marzana – a pochi metri, il Consiglio dei Ministri diramava con toni trionfalistici il contenuto del Dl Istruzione, che non sfiorava minimamente l’argomento”.
“D’altronde la reticenza dell’Esecutivo sulla questione è sempre stata palese e avevamo già intuito – concludono i Deputati M5S – che il balletto di numeri circa la platea e l’individuazione della copertura finanziaria fossero semplici alibi per nascondere il vero problema: la mancanza della volontà politica di porre fine a questo calvario”.