
La notizia della morte di una giovane maestra avvenuta mentre accompagnava i propri alunni in gita, a causa di un incidente stradale in Lombardia, ha scioccato l’intero Paese. La donna, 43enne originaria di Napoli, è morta sul colpo mentre si trovava su un pullman.
Maestra morta in gita, ecco quando saranno i funerali
I funerali, come riporta Malpensa24, saranno celebrati alle 15 di martedì 27 maggio nella chiesa di San Bernardino a Sesto Calende, nel varesotto, dove viveva con la figlia e il compagno. Ecco la lettera del Consiglio d’Istituto della scuola in cui lavorava, riportata da Il Giorno: “È un momento difficile per tutti: ci uniamo al vostro dolore, profondamente colpiti dalla tragicità dell’evento. Vogliamo assicurarvi la nostra vicinanza e supporto. Pensiamo ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, all’intero corpo docente, sperando vivamente che possano trovare la forza e il conforto necessari per affrontare questa difficile situazione. Siamo certi che il ricordo della maestra, della sua dedizione e del suo amore per l’insegnamento solidificherà ancora di più i legami all’interno della comunità scolastica. L’Associazione genitori della scuola primaria di Azzate ha annullato in segno di lutto la festa di fine anno”.
Secondo il maestro e giornalista Alex Corlazzoli, come ha scritto nelle pagine de Il Fatto Quotidiano, sarebbe stato giusto fare un minuto di silenzio nelle scuole in suo onore. Ecco le sue dure parole: “Se muore un operaio/a ad una catena di montaggio, un agricoltore in cascina, un poliziotto sulla strada, un politico tutti s’indignano, tutti restano sconcertati e spesso la categoria proclama uno sciopero, un picchetto davanti la fabbrica, magari un minuto di silenzio. Se muore, invece, una maestra in gita con i suoi allievi bastano due parole di cordoglio, un ‘poverina’ e poco più. Eppure quell’insegnante probabilmente stava facendo molte più ore di quelle che dovrebbe fare, magari senza un centesimo in più per il suo impegno e la sua responsabilità. Se tutto fosse andato bene magari neanche l’avrebbero ringraziata”.
“Un’insegnante che muore a 43 anni è solo una maestra. Nulla di più”
“Per lei il minuto di silenzio l’hanno fatto solo nella sua scuola. Nulla di più. Fossi stato il ministro dell’Istruzione avrei chiesto di fermarsi in ogni istituto del Paese. Avrei partecipato alle esequie. Avrei chiesto al Prefetto di essere presente a nome dello Stato perché una maestra è un pubblico ufficiale”, ha aggiunto.
“Fossimo in uno Stato dove gli insegnanti sono davvero considerati e valorizzati, qualche trasmissione tv avrebbe dedicato una puntata a questa triste vicenda raccontando il lavoro di chi ogni giorno entra in classe vessato dalla burocrazia, intimorito dai superiori, sottopagato, costretto a fare scelte obtorto collo, spesso mandato in gita senza nemmeno poter recuperare le ore in più fatte. Figuriamoci la vita. Ma questo è un Paese dove un’insegnante che muore a 43 anni è solo una maestra. Nulla di più”, ha concluso.