“Meloni dia subito l’aumento ai docenti, l’ha promesso”: Manzi (Pd) lo ricorda al Governo di Destra. “Noi lasciati soli da M5s e Calenda” INTERVISTA

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Intervista ad Irene Manzi, responsabile Scuola del Partito democratico: 45 anni, laureata in Giurisprudenza, funzionario regionale, è stata eletta a Macerata come deputata della nuova legislatura, torna in Parlamento dopo averlo fatto nel 2013

A colloquio con ‘La Tecnica della Scuola’, Manzi spiega che la caduta anticipata del Governo Draghi ha danneggiato il Pd e ancora di più la mancanza di una coalizione larga, come invece ha saputo realizzare la destra politica. Poi, ha ammesso, ci sono stati sicuramente degli errori anche del suo partito, spiegando di essere disposta a fare “un’analisi anche non auto assolutoria di quello che ha portato il risultato del 19% alle elezioni politiche di fine settembre”.

Probabilmente, continua la deputata dem, “non siamo stati in grado di trasmettere le nostre idee e la nostra proposta di cambiamento, con un programma che si fondava sulla scuola, ambientalismo, diritti sociali e civili: in campagna elettorale non siamo stati forse sufficientemente capaci per convincere gli elettori della efficacia delle nostre proposte“.

“La scuola – ha detto Manzi – è stato l’argomento ‘principe’ della nostra campagna elettorale e adesso il Pd vigilerà perché FdI, Lega e Fi mantengano fede alle promesse, ad iniziare proprio dal rinnovo contrattuale sul quale i partiti di Destra hanno preso anche degli impegni. Penso che la retribuzione degli insegnanti sia l’urgenza principale in questo momento, siamo già molto in ritardo”.

La deputata dem ha quindi ricordato che sarà molto importante portare a termine “gli obiettivi di Pnrr e la riorganizzazione del settore, con il sistema di reclutamento da rivedere, il docente esperto da migliorare, le classi numerose da eliminare, la dispersione scolastica e i divari territoriali”.

Infine, sul docente esperto da pagare nel 2032, Manzi ha detto: “non siamo neanche noi soddisfatti degli dell’esito finale, dopo le modifiche, ma è anche vero che sono arrivati dei riconoscimenti importanti per il ruolo della contrattazione collettiva”.