
Gli esami di Maturità si avvicinano e per ragazze e ragazzi sarà un periodo importante quello di preparazione alle prove. La fase di studio è decisiva quanto i giorni che vedranno impegnati studentesse e studenti nei test. Ma come arrivare nelle giuste condizioni fisiche e mentali all’appuntamento con gli esami?
Lo abbiamo chiesto al prof. Giorgio Calabrese, medico e nutrizionista, grande esperto di queste tematiche.
“Come fare per affrontare gli esami nelle maniere più ottimali per avere un cervello pulito, attento, attivo e nel contempo poter memorizzare meglio tutti i dati e le condizioni, le nozioni che i vostri docenti vi hanno dato fino ad ora? L’esame è una delle prove importanti della vita perché poi si va in avanti e quindi si cresce, si diventa adulti sempre di più, però è molto importante percepire che per avere una nozione ben precisa di ciò che voi dovete poi dire sia nelle materie scritte che in quelle orali nelle tesine che fate di supporto bisogna avere una condizione mentale molto precisa che ha bisogno di energia.
L’energia in termini alimentari si traduce fondamentalmente in due cose, i carboidrati e i grassi. I grassi hanno molta più energia dei carboidrati perché 1 g di grasso dà 9,1 calorie, 1 g di zuccheri, ma anche di proteine ne dà 4,1 però hanno una funzione diversa, se noi oggi vogliamo prepararci per gli esami che saranno a metà giugno possiamo incominciare già con un’alternanza di grassi vegetali soprattutto l’olio extravergine di oliva, dei grassi animali soprattutto quelli dei pesci, del pesce azzurro o comunque del salmone o dell’aringa o dello sgombro che sono pesci che assieme al tonno e al pesce spada fanno parte come azione like che gli assomiglia dei pesci azzurri (in genere abbiamo le acciughe, le alici, le triglie e quant’altro). Questo è importante perché questi prodotti ci danno dei grassi che sono soprattutto polinsaturi, cosa vuol dire? Questi grassi polinsaturi sono come quegli smacchiatori che appena vedono una macchia sulla camicia fatto subito scompaiono e quindi permettono a quella camicia di essere splendente, operativa, mettibile e lo stesso fanno questi grassi. Gli omega3 che sono proprio dei pesci e sono quei grassi polinsaturi che hanno due sigle, EPA e DHA, si mettono lì e quando vedono una piccola macchia, immediatamente ci vanno sopra, quando vedono che la cellula nervosa è stanca, le danno energia. Fatto questo tipo di lavoro associamo anche della frutta secca che contiene dei grassi più polinsaturi che saturi che hanno anche un po’ di omega-3 come se fossero pesci, ma non hanno quelle due sigle, EPA e DHA perché quelle hanno bisogno della salinità.
Perché faccio questa differenza? Perché tanti ragazzi pensano che la frutta secca contiene gli stessi omega 3 dei pesci. No, sono simili ma non uguali, quelli sono completi al 100%, questi all’80%, però sono buoni molto tutti e due. Facendo questo noi costruiamo la elasticità delle membrane neuronali del cervello, però poi dobbiamo dargli la benzina, ovvero i carboidrati. Dovete mangiare almeno a pranzo o a cena un piatto di spaghetti di riso, di quinoa, di mais, di couscus, cioè di cibi che hanno una capacità di dare, non dico subito, l’energia, perché non sono zuccheri semplici ma zuccheri complessi, ma gradualmente fanno produrre poca insulina che in genere brucia gli zuccheri e quindi il cervello utilizza questi zuccheri che sono molto positivi.
Quando noi abbiamo bisogno di arrivare a metà giugno per iniziare gli esami, questo mese può essere nella prima fase un pochino più di grassi e meno carboidrati, negli ultimi 7-8 giorni raddoppieremo i carboidrati ma manterremo la quota di questi grassi e nel contempo quando noi mangiamo il pesce abbiamo le proteine animali che si trovano anche nella carne bianca, nella carne rossa, nei formaggi, nelle uova e poi in parallelo anche nei legumi che di per sé assomigliano più alla pasta, al riso perché hanno anche tanti amidi ma hanno anche degli amminoacidi che formano delle proteine quasi simili a quelle di origine animale.
Fatta una struttura come questa, mettendo cinque, sei anche sette piccoli pasti, non sette pasti, ma sette piccoli pasti, blocchiamo l’insulina che in genere brucia gli zuccheri e il cervello continua ad avere la benzina come se noi ogni ora e mezza che camminiamo in autostrada ci fermassimo in un distributore senza aspettare che si arrivi al rosso che dice sei senza benzina e continui a reintegrare quella che noi abbiamo consumato”.