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Merito a scuola? Quello dei precari che lavorano da anni senza essere stabilizzati. Le richieste dei candidati al concorso straordinario bis

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Il Coordinamento Modifichiamo il concorso straordinario bis 2022, nell’augurare buon lavoro al nuovo Ministro dell’Istruzione, il prof Giuseppe Valditara, lancia quasi una provocazione ricordando che il merito, nella scuola, è anche quello di chi lavora da anni senza un contratto a tempo indeterminato, magari dall’altra parte del Paese rispetto alla propria famiglia e ai propri affetti.

“Il Coordinamento auspica che il nuovo Ministro sia il ministro dell’ascolto in particolare per tutti gli attori della scuola che meritano che venga loro riconosciuto il lavoro svolto, spesso in situazioni precarie; per tutti quei docenti, personale ATA e DSGA, che con merito e dedizione hanno portato avanti l’interesse comune per una scuola equa e solidale anche in piena pandemia; per tutti quegli alunni che con merito hanno seguito le lezioni a distanza; e per tutte quelle famiglie che con merito hanno supportato l’immenso lavoro sociale e pedagogico svolto dalle istituzioni scolastiche”.

“Noi e in rappresentanza di migliaia di docenti che per anni con merito hanno portato avanti la scuola, chiediamo al governo e al nuovo ministro di rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, supportate nel programma condiviso da tutto il centrodestra”.

Il coordinamento torna così a chiedere lo scorrimento delle graduatorie del Concorso straordinario bis 2022, laddove – lo ricordiamo – l’attuale normativa prevede che chi non abbia superato il concorso decada definitivamente dalla procedura finalizzata alle immissioni in ruolo.

I vincitori del concorso straordinario

Quanto ai vincitori del concorso straordinario, collocati in posizione utile nelle graduatorie di merito regionali, questi si accingono a firmare un primo contratto a tempo determinato che potrà essere trasformato in contratto a tempo indeterminato solo a seguito di un percorso di formazione universitario con esame finale (40 ore di attività formative equivalenti a 5 CFU, da concludersi entro il 15 giugno 2023); e di un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Ricordiamo che la negativa valutazione del percorso di formazione e prova comporta la ripetizione dell’anno di prova, con possibilità di una sola proroga.