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Microsoft offre lavoro ma la domanda langue

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Microsoft da qualche settimana ha aperto le selezioni per una campagna di assunzioni con l’obiettivo di mettere sotto contratto 350 figure (tra junior e senior) in Europa. Di queste, 50 saranno assunte dagli uffici italiani, divisi tra le sedi di Milano e Roma. La questione però è quella che nonostante l’offerta al momento la domanda lavorativa langue.

Quali sono le cause di questa differenza tra domanda e risposta lavorativa? A tal proposito sappiamo che la ricerca di lavoratori con un titolo universitario di secondo livello o post laurea è passata dal 34% del 2013 al 39% del 2014, e che sono le materie tecniche a farla da padrone. Sappiamo inoltre che i più ricercati nel settore sono i candidati con una laurea in Ingegneria (71%) seguiti dai laureati in Economia (16%) e da quelli in ambito scientifico/matematico e fisico (11%).

Nonostante questa offerta di lavoro in ambito tecnologico il Ministero dell’Istruzione registra un calo degli iscritti nelle facoltà di informatica e ingegneria, a dimostrazione del fatto che nei prossimi anni ci troveremo sempre di più ad avere carenza di profili ICT.

Probabilmente il crescente allontanamento dei giovani nativi digitali dalle materie tecnico-scientifiche può essere associato ad una serie di aspetti sociali tra cui la difficoltà di non vedere sbocchi e opportunità certe al termine di un percorso di studi che si percepisce impegnativo. Ma prima di questo si evidenzia un altro problema molto diffuso nella scuola italiana, ovvero la mancanza di laboratori ed attrezzature adeguate in grado di appassionare i giovani, approcciando alle discipline tecnologiche in modo più coinvolgente.