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Mismatch lavorativo, Valditara: “Spreco di posti di lavoro, un insulto ai disoccupati. Aggiornare i programmi di formazione”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato oggi, 1 marzo, al convegno “Il lavoro, la formazione e il raccordo fra domanda e offerta”, al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel), in cui si è discusso di mismatch lavorativo.

Ecco le parole del ministro: “Quando si parla di mismatch si parla di mancanza di corrispondenza tra le competenze che le persone acquisiscono e quelle richieste dal mondo del lavoro. Si tratta di una vera e propria piaga economica e sociale, che potrà ridurre del 6% la produttività a livello mondiale. Riguarda 1 miliardo di persone del mondo e sta crescendo. Il mondo sta cambiando velocemente, così come il mercato e la nostra economia, ormai prevalentemente digitali. Tra un anno le posizioni lavorative richieste saranno diverse. I programmi di formazione dovrebbero avere una velocità di aggiornamento superiore rispetto a quanto possono garantire i sistemi nazionali di istruzione”.

“Ancora non c’è un’adeguata comunicazione e informazione tra domanda e offerta, con canali che non si incrociano. Abbiamo quindi un duplice problema: bisogna colmare il gap tra velocità di cambiamento e velocità di aggiornamento. L’obiettivo finale è evitare lo spreco di risorse, di buttare opportunità di lavoro o di buttare competenze. Abbiamo una situazione di undereducation e overeducation. Si tratta di una responsabilità congiunta tra imprese e scuola, quella di riuscire a spiegare i contenuti e le caratteristiche dei posti di lavoro. Si tratta di uno spreco assurdo, un milione di posti di lavoro viene sprecato, è insulto a chi cerca lavoro”.

Focus su competenze human

“Abbiamo inviato una lettera a tutti i ragazzi di scuola media per fornire indicazioni sulle domande e sulle opportunità di lavoro in un certo territorio, in modo da tenerne conto nella scelta della scuola superiore. Dal punto di vista didattico si stanno imponendo non solo le competenze hard ma anche quelle soft, le capacità relazionali, la capacità di lavorare in squadra. Occorre dare competenze anche human che in un mondo sempre più digitale sono sempre più importanti. Occorre affermare la centralità del sistema di scuola e metterlo in raccordo con il mondo del lavoro e riafforzare il ruolo degli insegnanti nel favorire i giovani la conoscenza delle proprie vocazioni. Da qui il docente tutor”, ha detto Valditara.

“Il tutto interagendo con il sistema delle imprese. Da qui le indicazioni inviate agli Usr. Le scuole dovrebbero indirizzare percorsi formativi sulla base delle opportunità del territorio. Contribuire a risolvere la questione del mismatch è uno degli obiettivi che mi sono posto. Intendiamo lavorare come Ministero a progetti pilota in questo senso in accordo con il territorio e le imprese. Credo nella filiera integrata della formazione professionale”.

Ma come fare tutto ciò? “C’è una piena sintonia con il ministro del Lavoro Calderone. Poi fare squadra con le parti sociali, i sindacati. Ci deve essere una consapevolezza diffusa, una grande alleanza, una grande rivoluzione, con confronto, comunicazione. La mancanza di tutto ciò è un’offesa a tutti i giovani che vivono il dramma della disoccupazione. Dobbiamo mettere da parte qualunque polemica”.

“Decisivo è coinvolgere le famiglie, gli studenti, far conoscere a loro le grandi prospettive e le dinamiche del mondo del lavoro, senza dar retta al vicino di casa o ai genitori. Riusciamo di perdere straordinarie opportunità lavorative”, ha concluso il ministro.