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Mobilità, ordinanza bloccata dalla stessa ipotesi di contratto

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Si stanno vivendo ore febbrili nell’attesa che si sblocchi definitivamente l’iter della mobilità per l’anno scolastico 2016/2017.

Il tutto è bloccato anche per una norma prevista nell’ipotesi di contratto sulla mobilità firmato il 10 febbraio 2016 e all’attenzione del Mef e della Funzione pubblica dallo scorso 10 marzo.

Infatti nell’art.1 dell’ipotesi di CCNI sulla mobilità, riferito al campo di applicazione, durata e decorrenza del contatto, al comma 6 è stato disposto: “Le connesse modalità di applicazione delle disposizioni contenute nel presente contratto sono definite con apposita ordinanza ministeriale da emanarsi a norma dell’art. 462 del D.L.vo n. 297/94 a seguito della stipula definitiva del presente contratto che dovrà avvenire entro 3 giorni dalla certificazione del presente contratto”.

Quindi appare chiaro ed evidente che l’ordinanza ministeriale non potrà essere pubblicata se non prima ci sia la necessaria certificazione, dei ministeri competenti, del contratto di mobilità concordato con i sindacati. Il problema è che la Funzione Pubblica dovrebbe certificare un contratto che deroga pesantemente dalla legge 107/2015 in diversi punti. Cosa farà quindi la Funzione Pubblica nei prossimi giorni?

La scadenza fissata per tale certificazione è il 10 aprile, ma si spera che al massimo nella prossima settimana ci possa essere una parola definitiva sulla vicenda. Le osservazioni della Funzione Pubblica potrebbero cambiare volto all’accordo tra Miur e sindacati, con un’ordinanza che potrebbe differire dall’ipotesi del contratto sulla mobilità del 10 febbraio scorso. Potrebbe anche accadere che il Miur riesca ad aggirare le osservazioni della Funzione Pubblica, con delle contro osservazioni, che accontentino le parti sindacali firmatarie dell’ipotesi contrattuale dello scorso mese.
Intanto il tempo scorre è la mobilità slitta ad aprile con gravi problemi per tutto l’iter complesso che una macchina come quella della mobilità della scuola comporta. Il rischio è anche quello di gravi ritardi per la mobilità annuale che potrebbe sforare, così come le assunzioni del concorso a cattedra, a settembre inoltrato.

Attendiamo di capire quando sarà pubblicata l’ordinanza ministeriale sulla mobilità e soprattutto quali potrebbero essere le variazioni apportate, rispetto all’accordo di ipotesi di contratto.

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