Home Sicurezza ed edilizia scolastica Moduli ad uso scolastico provvisorio sono la soluzione al rischio sismico?

Moduli ad uso scolastico provvisorio sono la soluzione al rischio sismico?

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Le verifiche disposte dagli uffici comunali di Sulmona avrebbero evidenziato che su sedici strutture scolastiche della città solo tre risulterebbero a norma per i requisiti antisismici, per un totale di una popolazione scolastica interessata di oltre 1200 ragazzi. Tale fatto è stato annunciato stamani in Comune dallo stesso sindaco, illustrando le azioni intraprese per contrastare l’emergenza terremoto. Lo stesso sindaco ha incontrato i dirigenti degli istituti scolastici per una verifica dello stato di ogni struttura.

In alcuni istituti sono già avviati lavori di adeguamento sismico ma il primo cittadino non ha esitato a definire “problematica” la situazione complessiva anche alla luce del prossimo inizio dell’anno scolastico.

Inoltre il primo cittadino di Sulmona non ha escluso di avanzare l’ipotesi radicale di rinnovare l’intero patrimonio edilizio scolastico, adottando criteri antisismici, che prevedano la realizzazione di nuove costruzioni con materiale innovativo sullo stile giapponese o americano, mettendo da parte le metodologie che prevedono l’impiego di cemento armato e ricorrendo eventualmente ai MUSP, i Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio.

A tal proposito si ricorda che a Popoli, in provincia di Pescara, uno dei comuni terremotati nel 2009 i MUSP (Moduli ad uso scolastico provvisorio) che ospitano l’Istituto comprensivo, non sono sufficientemente caldi per ospitare gli alunni e negli spazi della mensa, pensati per ospitare la palestra, si registrano in alcune ore del giorno 12 gradi, il che non è assolutamente ammissibile.