
Ci sono novità sul caso relativo alla spedizione punitiva di circa cinquanta genitori inferociti contro un collaboratore scolastico di una scuola di Napoli. Quest’ultimo, accusato di molestie sessuali ai danni di un’alunna, sarebbe stato investito da un genitore con la moto.
Come riporta Il Mattino, secondo l’accusa dei genitori, la piccola in questione sarebbe stata palpeggiata dall’uomo. La madre lo ha denunciato, mentre il padre ha provato a farsi giustizia da solo: ha usato il cellulare della figlia, fingendo di abboccare ad alcune presunte avance dell’impiegato della scuola.
Il finto appuntamento
C’è stato così un appuntamento, durante il quale l’uomo non ci ha visto più. Il collaboratore scolastico è stato preso a calci, pugni e colpi di casco. Così adesso ci sono due ipotesi da verificare: da un lato l’accusa di violenza sessuale nei confronti dell’uomo accusato di aver molestato una piccola alunna; dall’altro l’ipotesi di tentato omicidio nei confronti del genitore.
Il padre ha detto: “Ho investito un uomo, non lo conoscevo, sono scappato perché ho avuto paura”, dicendo di essere poi andato dai Carabinieri. Le ferite sul collaboratore scolastico non sarebbero compatibili con un incidente, in quanto appaiono mirate. Le indagini permetteranno di scoprire di più.
Il precedente
L’episodio non può che far tornare alla mente ciò che è successo nel napoletano lo scorso novembre: anche in quell’occasione un gruppo di genitori inferociti ha condotto una spedizione punitiva a scuola, scagliandosi contro una docente accusata di violenza sessuale nei confronti degli alunni.
Qualche mese dopo la svolta: la professoressa è stata arrestata con le accuse di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne ai danni di alcuni studenti.