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Nei prossimi giorni a Montecitorio si discute di pensioni. Un’occasione per “Quota 96”?

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Nei prossimi giorni di ottobre, nell’Aula di Montecitorio si svolgerà la discussione generale sulla proposta di legge di Damiano «requisiti per la fruizione delle deroghe in materia di accesso al trattamento pensionistico» (A.C. 5103 e abb.), che interviene su alcuni aspetti della recente riforma del sistema previdenziale, con l’obiettivo di ampliare la platea dei lavoratori nei confronti dei quali continuano ad applicarsi le previgenti disposizioni in materia di accesso e decorrenza dei trattamenti pensionistici.
Il provvedimento si compone di 5 articoli il più atteso dei quali è quello che salva i cosiddetti esodati, ma anche l’art. 1 appare importante perchè intenderebbe “prevedere, in via sperimentale, la possibilità di accedere al pensionamento anticipato, secondo il sistema delle quote, con liquidazione del trattamento pensionistico interamente il sistema di calcolo contributivo.”
Si torna quindi a discutere di pensioni in parlamento e per gli oltre 3500 lavoratori della scuola, passati ormai sotto la sigla “Quota 96”, questa potrebbe essere l’’opportunità adatta per riportare in primo piano il loro problema, quello cioè di spostare al 1° settembre 2012 il godimento dei diritti pensionistici della legge Fornero blindati al 31 dicembre 2011.
Un appuntamento importante al quale i deputati sostenitori della loro causa non dovrebbero mancare, considerato fra l’altro che questo esecutivo ha stabilito già per i docenti che si trovano in condizione di esubero, e in possesso degli stessi requisiti dei loro colleghi della Quota 96, possono uscire dalla scuola col 1° settembre 2013; una data che, a rigore di legge e di parità di diritti, dovrebbe pure essere aperta anche a chi al 31 agosto 2012 ha maturato similari requisiti.
Ma non solo. Nel gruppo dei 3.500 docenti si incominciano già a fare i conti anche delle tante sentenze favorevoli che i loro ricorsi hanno ottenuto da parte dei giudici del Lavoro di tante città italiane, alcuni dei quali hanno fatto riferimento non solo alla specificità della scuola, che ha da sempre goduto della sola finestra di uscita di fine anno scolastico, ma anche alla presunta illegittimità costituzionale della legge Fornero, tanto che hanno investito proprio questa massima Istituzione di controllo per verificarne i contenuti.
Tuttavia pare di capire che l’unico ostacolo parlamentare affinchè per esempio nel disegno di legge dell’on. Damiano, contrassegnato 5103, venga inserito un emendamento per riconoscere questo diritto, sia rappresentato da qualche esponete di rilievo del Pdl, mentre dalle parti del Pd, tranne le deputate Ghizzoni e Bastico, non pare vengano altri segnali di fumo. 
Si tratta del riconoscimento di un diritto, hanno sempre detto i lavoratori della scuola del gruppo “Q96”, e non di una elargizione o di un favore, come su altre sponde ma con uguale impegno e similari parole gridano tutti i sindacati della scuola, che conoscono i meccanismi, non intendibili a quanto pare purtroppo da parte del Governo.