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Niente tempo pieno al sud: più difficile il rientro dei docenti assunti al nord

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Ormai siamo alle rifiniture, fra poche ore il testo della legge di bilancio è praticamente pronto e sarà pubblicato nel sito del Parlamento.
Per la scuola non ci sarà molto, anzi probabilmente non ci sarà quasi nulla, mentre una importante modifica alla legge 107 (le nuove modalità di reclutamento dei docenti della secondaria) incassa subito il fermo no della Uil Scuola.
Una delle misure più attese e di cui molto si è parlato nelle ultime settimane riguarda l’estensione del tempo pieno al sud e l’organico di potenziamento nella scuola dell’infanzia.
Misura che, per inciso, potrebbe dare un significativo contributo all’operazione “rientro a casa” dei docenti del sud assunti al nord con piano straordinario previsto dalla legge 107.
Ma, stando alle ultime notizie, di tutto questo nella legge di bilancio pare non esserci neppure un piccolo accenno.
Il fatto è che per il M5S la questione del rientro a casa dei docenti del sud è stata centrale in tutta la campagna elettorale e non si capisce davvero come questa “promessa” potrà essere mantenuta se non si istituiranno nuovi posti al sud.
A meno che non si decida di rivedere la composizione complessiva dell’organico, distribuendo diversamente i posti del potenziamento, aumentandoli al sud e diminuendoli al nord: l’operazione potrebbe essere facilmente “metabolizzata” dal sistema, tenuto conto che quest’anno nelle regioni del nord, dopo le immissioni in ruolo di quest’anno, sono rimaste scoperte più di 25mila cattedre.