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Nuovo Governo: siamo alle battute finali; Valditara (Lega) in pole position, potrebbe rimanere fuori Mario Pittoni

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Ormai è conto alla rovescia per l’insediamento del nuovo Ministero dell’Istruzione.
Nella giornata del 21 ottobre si concluderanno le consultazioni delle diverse forze politiche ed è molto probabile che già in serata al più tardi sabato mattina la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni riceva l’incarico per formare il nuovo Governo.
E’ quindi possibile, come prevedono molti commentatori politici che nella serata di sabato la Presidente del Consiglio incaricata ritorni dal Presidente Mattarella per sciogliere la riserva e presentare la lista dei Ministri.
Non dimentichiamo, ad ogni modo, che l’elenco dovrà comunque essere in qualche modo approvato da Mattarella al quale la Costituzione assegna il potere di nomina dei Ministri stessi.
Stando alle notizie delle ultime ore la squadra di Governo sarebbe pronta al 90% anche se qualche sorpresa è sempre possibile.
Per quanto riguarda il Ministero dell’Istruzione l’ipotesi più accreditata al momento è quella di Giuseppe Valditara, milanese di origine e docente di diritto romano all’Università di Torino, considerato uno dei più affidabili consiglieri politici di Matteo Salvini (un’ampia biografia del probabile Ministro è disponibile in altro nostro articolo).
Di recente, insieme con Alessandro Amadori, Valditara ha scritto è pubblicato un libro dal titolo più che eloquente: “E’ l’Italia che vogliamo”; sottotitolo ancora più chiaro: “Il manifesto della Lega per governare il Paese”.
E, per evitare ogni possibile equivoco, il volume si apre con la prefazione di Matteo Salvini.
Il volume sta uscendo nelle librerie proprio in questi giorni e sembra essere quasi un segnale della fiducia di cui Valditara gode nel partito del Carroccio.
E se davvero il giurista milanese dovesse diventare Ministro, i due posti di sottosegretario dovrebbero andare ad un esponente di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Potrebbe quindi rimanere fuori Mario Pittoni che però sta riscuotendo grandi consensi nei social; una soluzione del genere potrebbe anche danneggiare la Lega dal momento che da mesi i docenti chiedono di avere come Ministro qualcuno che conosca a fondo i problemi della scuola e non un seppure capace e stimato professore universitario.