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On line i risultati dei test d’ingresso per le Facoltà a numero chiuso

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Il 30 settembre il ministero dell’Università ha pubblicato oggi su internet a graduatoria nominativa definitiva con le assegnazioni, risultata dai test d’ingresso per le Facoltà a numero chiuso: collegandosi nell’area del sito riservata all’accesso programmato ogni candidato che ha svolto la prova (munito di codice identificativo personale assegnatogli dalla commissione) potrà verificare il punteggio conseguito: cliccando qui, ad esempio, è possibile visionare (in alto a destra della pagina) il punteggio in ordine decrescente ottenuto dai partecipanti alla prova di Medicina e Chirurgia – Odontoiatria e protesi dentaria. Sono disponibili, inoltre, i risultati di Medicina Veterinaria e Architettura.  
Come gli altri anni, non sono mancate le critiche da parte delle associazioni studentesche. “Anche oggi come negli ultimi 15 anni, migliaia di studentesse e studenti – ha fatto sapere Link-coordinamento universitario – apprenderanno il proprio futuro da una semplice classifica che condizionerà le loro scelte di vita e il libero accesso all’università. Alla vergogna del numero chiuso, quest’anno si aggiunge l’enorme pasticcio legislativo messo in atto dai Ministri Profumo e Carrozza in relazione all’iniquo e discriminante strumento del Bonus di Maturità”.
Secondo Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link, “l’eventuale mancata conversione del ‘Decreto Istruzione’ e quindi l’automatica re-introduzione del Bonus di Maturità si aggiungerebbe a una serie di errori macroscopici compiuti dal Miur sulla pelle degli studenti. L’enorme problema creatosi in questi mesi necessita di un gesto forte e risolutivo: la sospensione immediata del numero chiuso e l’accesso libero presso le facoltà soggette alla L. 264/99” sostiene il rappresentante degli studenti, rappresentano “il più totale rifiuto a ogni barriera all’accesso che sta da una parte rendendo totalmente elitaria la formazione universitaria nel nostro paese (57,3% di corsi di laurea a numero programmato) e dall’altra sta contribuendo ad aggravare la grave crisi di personale medico-sanitario nel nostro paese”.