Home Attualità Padoan premier e al Miur Fioroni?

Padoan premier e al Miur Fioroni?

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E adesso, con la caduta del Governo Renzi, che fare? Trovate una soluzione condivisa, magari con un governo capace di preparare una nuova legge elettorale, chissà?
Intanto all’interno del Pd a prevalere pare sia la corrente di Dario Franceschini, dalle cui fila proviene il presidente della Repubblica Mattarella, il quale dovrà condurre la delicata partita della crisi di governo.

Per Italia Oggi, che è sempre molto informato, se il capo dello Stato deciderà di optare per un governo magari con la guida dell’attuale ministro dell’Economia Pier Carlo Paodan, per dare un preciso segnale a Europa e mercati, allora potrebbe esserci uno spazio importante proprio per la corrente di Dario Franceschini.

 

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E prima di tutto la sua influenza andrebbe dritta dritta per il ministero dell’Istruzione, dove la cattolica ex montiana Stefania Giannini potrebbe essere sostituita da Beppe Fioroni, già ministro dell’Istruzione e cofondatore con Franceschini di Quarta Fase, contenitore dei cattolici vicini a loro due.

Ma Fioroni è pure l’attuale presidente della Commissione d’inchiesta sul caso Moro.

E potrebbero venire alla ribalta, precisa sempre Italia Oggi,  in posizione da sottosegretario, personaggi come il cattodem Ernesto Preziosi, anch’egli nella Commissione Fioroni oltre che in quella Bilancio, Tesoro e Programmazione. Preziosi è animatore di Argomenti 2000, associazione di amicizia politica, che all’indomani del referendum costituzionale ha pubblicato un intervento a firma di Fausto del Pero

In pratica «Per il presidente della Repubblica è arrivata la sua sfida storica, Mattarella ha il grave compito di accompagnare questo difficile passaggio della nazione italiana, evitando disastrosi deragliamenti», come affidare la guida del governo ai 5Stelle.

Ma la domanda dalle 100 pistole è: che cosa farà Renzi? Per adesso sembra lanciare messaggi confusi, alimentando la confusione attuale. Dice di prendere un anno sabbatico, però non molla la segreteria del Pd. Si dovrà confrontare con la “Ditta e con i bovini da corridoio” di Pierluigi Bersani; potrebbe aver bisogno dei franceschiniani per tenersi in sella, chissà.

O potrebbe prendere tempo aspettando la Consulta e valutando che risultati potrebbe cogliere Beppe Grillo, sondaggi alla mano. Un fatto però lo dovrà tenere presente: i franceschiniani saranno pronti a fare quello che Mattarella riterrà più opportuno. E si muoveranno, precisa Italia Oggi,  come un sol uomo.