Home Archivio storico 1998-2013 Generico Panini (Cgil-Flc): “Non ha senso frequentare i corsi dell’Indire”

Panini (Cgil-Flc): “Non ha senso frequentare i corsi dell’Indire”

CONDIVIDI


Al segretario nazionale di Cgil-FLC abbiamo posto alcune domande sulla questione delle attività formative proposte dall’Indire. Le risposte di Enrico Panini chiariscono alcuni dubbi molto diffusi fra gli insegnanti, ma aprono altrettanti interrogativi che rendono sempre più complessa l’intera vicenda.

Domanda
L’avvio delle attività formative promosse dall’Indire è imminente e i dubbi di scuole ed insegnanti si moltiplicano. Prima questione: Miur e Indire affermano che i corsi su PuntoEdu non sono condizione necessaria e sufficiente per poter svolgere la funzione tutoriale. Voi cosa ne pensate?

Risposta
Penso che abbiano ragione. Bisogna uscire con chiarezza dalle ambiguità e dare certezze alle scuole ed ai docenti. E’ aperta, sulla base di uno specifico Atto di Indirizzo, una trattativa all’Aran su tutte le questioni connesse all’attuazione della legge 53, ivi compresa quella relativa al tutor. Dagli esiti di questa trattativa dipenderanno le soluzioni convenute per quanto riguarda la funzione docente. E’ evidente che la trattativa non potrà non affrontare anche il tema della formazione.  

D. Parliamo delle scuole in cui i collegi hanno deciso che la funzione tutoriale debba essere svolta da tutti. Secondo voi questi insegnanti devono frequentare il corso dell’Indire?

R. Qualunque sia stata la decisione dei Collegi (quindi anche nel caso da Lei descritto) non può che esserne sospesa l’attuazione concreta in attesa della conclusione della trattativa. Non capisco perché si debba frequentare un corso di formazione quando l’oggetto di quel corso non è stato né definito né convenuto in coerenza con una conclusione contrattuale. Mi parrebbe una strana idea della formazione, quasi che ci si potesse formare "a prescindere".

D. In molte scuole nessun docente si è iscritto al corso Indire; in questi casi come potrà essere risolto il nodo della assegnazione della funzione tutoriale, anche in modo diffuso e generalizzato?

R. E’ aperta una trattativa. Dall’esito di quella trattativa discenderanno decisioni in un senso o nell’altro. Dall’esito di quella trattativa si saprà se le scuole dovranno designare tutor o, come diciamo noi, le prestazioni che il Ministro vorrebbe accorpare in un’unica funzione competono a tutti i docenti. Se sarà necessaria una formazione essa non potrà che partire dopo la conclusione della trattativa.

D. Proviamo a immaginare questo scenario: le scuole assegnano la funzione tutoriale ai docenti  secondo criteri deliberati dai rispettivi organi collegiali; le scuole stesse provvedono in modo autonomo alla formazione dei docenti o, se lo desiderano, rivolgendosi  all’Indire o sviluppando accordi con l’Università, con l’Irre, ecc. Potrebbe essere per voi una soluzione accettabile  

R.
A costo di essere ripetitivo: c’è in corso una trattativa. E’ accettabile ciò che emerge dalla trattativa. Se la trattativa è stata aperta solo il 30 agosto la responsabilità è di quanti hanno pensato, su materie contrattuali, di poter procedere d’autorità e poi hanno dovuto ricredersi. Adesso bisogna aspettare le conclusioni. Nel frattempo le scuole non potranno che andare avanti come hanno fatto fino ad ora: cioè senza tutor.

D. L’ "offerta formativa" di PuntoEdu non conterrà l’area specifica relativa alla funzione tutoriale: considerate questa soluzione una vostra vittoria?

R. Non ragiono in questi termini. Semplicemente considero questa soluzione una naturale conseguenza del fatto che c’è una trattativa aperta e non si capirebbe ora su cosa fare l’aggiornamento. Se vogliamo parlare di vittoria, direi che è una vittoria del buonsenso: una "merce" che appartiene a diversi soggetti e non solo alla mia organizzazione.

D. Sul punto specifico della formazione cosa vorreste "portare a casa" con la trattativa in corso sull’articolo 43?

R. Noi consideriamo che le prestazioni che il Ministero vorrebbe accorpare su un unico insegnante già competano all’insieme dei docenti, come chiaramente stabilisce il Contratto. Non intendiamo modificare quell’impostazione che consideriamo più ricca ed utile per le scuole e per gli studenti. La formazione, per quanto ci riguarda. non potrà che essere coerente con questo modello.