Home Archivio storico 1998-2013 Personale Pantaleo: ecco il calendario delle mobilitazioni per la scuola

Pantaleo: ecco il calendario delle mobilitazioni per la scuola

CONDIVIDI

Non solo la spending review, ma si continua a tagliare personale, si riducono i diritti, si licenziano i precari, si aumentano le tasse universitarie, si limita la contrattazione sui posti di lavoro, si colpisce la dignità del lavoro pubblico e si portano al collasso definitivo molti enti di ricerca.
Nei settori della conoscenza non s’intravede alcuna discontinuità e il ministro Profumo vuole bandire un concorso nella scuola, inutile e costoso, senza aver prima definito un piano di stabilizzazione per i precari iscritti nelle graduatorie ad esaurimento. Per fare cassa si trasferiscono forzosamente i docenti inidonei per motivi di salute e gli insegnati tecnico pratici sui posti amministrativi e tecnici licenziando 2000 precari che negli ultimi dieci anni hanno garantito la funzionalità delle segreterie scolastiche.
Per uscire dalla crisi, conclude il comunicato di Pantaleo, occorre un cambio di cambio di visione compresa la riconquista del contratto nazionale, del diritto alla contrattazione, del rispetto dell’intesa sul lavoro pubblico e del ripristino degli scatti d’anzianità
La FLC CGIL è in campo
Il 21 settembre, in tutte le città italiane, i lavoratori precari della conoscenza daranno vita a iniziative di mobilitazione e il 22 parteciperanno alla manifestazione nazionale promossa dai coordinamenti.
Il 28 settembre i comparti università, ricerca e AFAM sciopereranno insieme alle categorie del pubblico impiego (parteciperanno allo sciopero del pubblico impiego proclamato dalle categorie) di CGIL e Uil.
Il 12 ottobre saremo con gli studenti che rivendicano il diritto ad una istruzione pubblica di qualità e garantita a tutti.
Il 20 ottobre la FLC CGIL organizza una grande manifestazione nazionale di tutti i comparti della conoscenza, con sciopero della scuola, su una piattaforma che mette insieme conoscenza, lavoro e diritti per ridare prima di tutto alle nuove generazioni la possibilità di uscire dalla disperazione della precarietà esistenziale.