Nel giorno dei funerali di Papa Francesco, ‘La Tecnica della Scuola’ ha intervistato alcuni dei presenti in piazza San Pietro: Fabrizio Occhionero è un docente di sostegno ed è giunto a San Pietro dal Molise “per la gratitudine al Pontefice argentino, perché – ha detto alla nostra testata – è stato un testimone credibile: ha dato l’esempio a tutti. In particolare, agli insegnanti ha detto che non dobbiamo guardare solo gli studenti bravi, ma soprattutto quelli in difficoltà e che non riescono ad inserirsi. Perché l’inclusione vera è guardare ogni ragazzo con gli occhi di Dio, partendo soprattutto da un messaggio d’amore”.
“Papa Francesco – ha continuato il docente – ha parlato spesso di cultura dello scarto e dell’incontro. È la strada molto importante che ha indicato a noi insegnanti, al di là se uno crede o non crede. Lo ringraziamo e speriamo anche che da questa giornata arrivino messaggi di speranza concreta, come quella che abbiamo visto con l’incontro tra Trump e Zelensky”.
“Alla scuola Papa Francesco lascia un seme di speranza, perché l’Istruzione non deve radicarsi su sé stessa, ma deve essere aperta, pronta anche a cambiare tante abitudini. E soprattutto deve essere parte integrante sempre di alleanze educative, come un vero attore, assieme alla famiglia e alla società aperta a tutti gli studenti che non dobbiamo giudicare e condannare, ma accogliere e a cui dobbiamo volere bene”.
“Perché gli studenti – ha concluso Occhionero – hanno bisogno di persone che stanno loro accanto, certo non siamo amici degli studenti, anche se molte volte ci può essere della confidenza. Soprattutto, possiamo essere come Papa Francesco: dei testimoni credibili, delle guide per il loro cammino di vita”.